6.8 C
Roma
mercoledì, Gennaio 15, 2025

Psa, in Piemonte via libera abbattimenti cinghiali nella zona 1

Per creare un vuoto biologico tra zona...

Gruppo Sammontana punta a raddoppio fatturato, ipotesi Borsa entro 2029

Angelon: concentrati per raggiungere 2 mld fatturato,...

Fs ha denunciato “incidenti anomali sulla rete” ferroviaria

“Elenco di circostanze altamente sospette” Roma, 15 gen....

Economia, Livolsi: “Presto un convegno su giovani, futuro e patto generazionale per l’Italia”

PoliticaEconomia, Livolsi: “Presto un convegno su giovani, futuro e patto generazionale per l’Italia”

ROMA – “A partire da questo nuovo anno appena iniziato, e nei successivi, il ruolo dei giovani sarà fondamentale per il futuro del nostro Paese”. A loro e alla necessità di un patto generazionale per l’Italia è dedicato l’intervento di Ubaldo Livolsi, professore di Corporate Finance e fondatore della Livolsi & Partners S.p.A., nel primo appuntamento del 2025 della sua rubrica con l’agenzia Dire, curata da Angelica Bianco.

“Come ha evidenziato Alessandro Rosina sul Corriere della Sera- spiega- l’Italia è afflitta da un problema strutturale di ‘degiovanimento’: un fenomeno che non si limita all’invecchiamento della popolazione e alla denatalità, ma che include anche una costante fuga di capitale umano giovane, con gravi conseguenze per la crescita economica e sociale. Per invertire questa tendenza, è necessario un nuovo patto generazionale che metta al centro formazione, lavoro e meritocrazia. A chiederlo, come ho modo di constatare durante la mia attività di docente all’Università Link, sono i giovani stessi. Tutto ciò significa offrire stipendi competitivi (secondo Almalaurea, i laureati italiani che emigrano all’estero guadagnano mediamente oltre il 50% in più rispetto ai loro colleghi che rimangono in patria), maggiore stabilità e, soprattutto, percorsi di formazione continua che rispondano alle esigenze di un mercato in rapida evoluzione. Tra le proposte che sostengo c’è la necessità di riformare il sistema delle imprese, consentendo di classificare le spese in formazione come investimenti anziché costi. Questo cambio normativo incentiverebbe le aziende a investire di più sui giovani, migliorando al contempo la loro competitività”.

“La formazione- scrive ancora Livolsi- non è solo una leva di crescita, ma anche uno strumento di fidelizzazione. Secondo uno studio di Randstad, il 79% degli italiani considera la formazione fondamentale per il proprio lavoro, mentre solo il 7% si dichiara disinteressato a eventuali opportunità di apprendimento. Tuttavia, le reali opportunità di accesso alla formazione sono limitate: solo il 46% ha ricevuto un aiuto nello sviluppo di competenze adeguate alla carriera. Questo è particolarmente vero per i giovani, che tendono a privilegiare aziende in grado di offrire percorsi chiari di crescita. In tale contesto, rappresentano modelli virtuosi iniziative come il Progetto Eureka, con cui ho avuto l’opportunità di interagire strettamente, promosso a Bergamo dal gruppo locale della Fondazione Centesimus Annus Pro Pontefice e dall’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo, con il contributo della Fondazione Cariplo e la collaborazione del Patronato San Vincenzo. Questo progetto, rivolto ai giovani dai 18 ai 36 anni residenti nella provincia, è nato con l’obiettivo di trasformare le idee dei partecipanti in progetti imprenditoriali, offrendo supporto completo attraverso consulenze personalizzate di professionisti. Tale esempio dimostra come sia possibile coniugare etica e business, creando le condizioni per un nuovo protagonismo dei giovani e valorizzando il loro talento in Italia”.

“Tuttavia, il cambiamento deve essere strutturale e coinvolgere tutti gli attori: Stato, imprese, università e sindacati. È necessario un piano di medio periodo che preveda investimenti mirati. L’Italia non può più permettersi di essere tra i fanalini di coda in Europa per numero di laureati. Prossimamente si terrà un convegno, in cui i protagonisti saranno loro: i giovani. Un appuntamento che sto personalmente organizzando con altri professionisti interessati a questi temi, che vedrà coinvolti esperti, politici, imprenditori, rappresentanti delle università e delle associazioni di categoria. L’obiettivo è definire una strategia concreta per riportare i giovani al centro del sistema Paese. Se sapremo offrire loro le opportunità che meritano, non solo riusciremo a trattenerli in Italia, ma li riavvicineremo anche alla politica e alla costruzione di un futuro migliore per tutti” conclude Livolsi.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it

Check out our other content

Check out other tags:

Most Popular Articles