Milano, 1 apr. (askanews) – L’enoturismo entra nel raggio di azione del 57esimo Salone internazionale del vino e dei distillati con il numero zero di “Vinitaly Tourism”, il nuovo progetto di Veronafiere per la promozione delle experience nelle Cantine del Belpaese. In programma mercoledì 9 aprile, “Vinitaly Tourism” debutta con 64 Cantine, 16 buyer tra tour operator, agenzie di viaggio, online travel agency selezionati da Veronafiere e provenienti da Stati Uniti, Germania, Spagna e Italia, e 174 matching b2b in formato “speed date” già calendarizzati (2 piano Palaexpo, Business Center, Ingresso A1), conferenze ed una nuova ricerca redatta da Roberta Garibaldi, presidente di Associazione italiana Turismo Enogastronomico, frutto di una serie di indagini svolte su un campione rappresentativo di 1.500 turisti italiani.
“La crescita dell’enoturismo registrata negli ultimi anni in Italia ci restituisce la fotografia di un patrimonio ancora inespresso nelle sue complessive potenzialità” ha affermato il Dg di Veronafiere, Adolfo Rebughini, spiegando che “‘Vinitaly Tourism’ intende essere la leva fieristica per lo sviluppo del turismo dei territori del vino e, quindi, delle aziende del nostro Paese. Vinitaly è da sempre il baricentro delle tendenze e l’inserimento di questa nuova area nel palinsesto della manifestazione – ha concluso – accelera un piano di programma che, nei prossimi anni, potrà approdare anche nei nostri eventi internazionali”.
Secondo il Report sull’enoturismo realizzato da Roberta Garibaldi, la transizione in atto è evidente: dal semplice “drinking wine”, il consumatore si sta orientando sempre più verso il “living wine”, ovvero il vino non come prodotto di consumo quotidiano, bensì come esperienza da degustare a 360 gradi all’interno di un programma enoturistico che vede la Cantina come esperienza più memorabile del viaggio e il prodotto-vino come icona dell’enogastronomia italiana. I risultati indicano che l’attenzione verso la visita alle Cantine ed ai territori di produzione continua a crescere. In particolare, il numero di turisti italiani che ha visitato i luoghi del vino è passato dal 60% del 2021 al 77% del 2025. E le Cantine si confermano negli anni come le “mete” preferite tra i luoghi di produzione: il 40% dei turisti italiani dichiara di aver visitato almeno una Cantina nel corso dei viaggi più recenti, contro il 32% del 2024 e il 29% del 2021. Inoltre, tra le icone enogastronomiche italiane, il vino primeggia con il 38,1% delle preferenze davanti all’olio Evo (24%), alla pizza (22%), alla pasta (15%) e ai formaggi (11%). E la visita alle Cantine con degustazione vini è considerata dai viaggiatori italiani come l’esperienza enogastronomica più memorabile vissuta nel corso dei propri viaggi (26% delle preferenze).
Il potenziale del turismo enogastronomico è alto ma il business rischia di essere penalizzato per la presenza di alcune criticità, evidenziate nel Report. Gli intervistati sottolineano la mancanza di informazioni chiare sull’esperienza (es. orari, costi, contenuti), che è stata rimarcata dal 58% dei visitatori italiani, e dalle limitazioni di orario e di giornate della visita (54%), principalmente dovuta al fatto che molte Cantine restano chiuse nei giorni festivi. Un altro fattore critico è legato al timore dei controlli stradali con il rischio di una sospensione della patente: a indicarlo è più della metà degli intervistati (53%). Interessante il punto sul prezzo atteso: il 63% dei turisti italiani dichiara che il prezzo ha limitato la decisione di visitare un’azienda di produzione (fra cui le Cantine), e se il 31% è disposto as impegnare una somma compresa tra i 21 e 40 euro per visita, c’è un 36% che non intende pagare oltre i 20 euro, ma un terzo che si dichiara disponibile ad un esborso superiore. Per Roberta Garibaldi: “I dati evidenziano chiaramente l’importanza di strutturare azioni di sistema mirate per valorizzare il turismo enogastronomico e le aree rurali, riconoscendo nelle aziende agricole il fulcro strategico per lo sviluppo sostenibile dei territori. Occorre affrontare con determinazione il nodo dei trasporti, investire nella formazione e incentivare le risorse umane, affinché gli operatori possano migliorare la propria offerta e attrarre flussi turistici durante tutto l’anno”.
Per quanto riguarda le mete del vino più apprezzate dai winelover italiani e internazionali, secondo l’analisi delle tracce digitali condotta in collaborazione con Data Appeal, Langhe/Barolo, Chianti e Montalcino hanno ottenuto il più alto gradimento. Invece, tra le destinazioni turistiche più desiderate e caratterizzate dalla presenza di produzioni vitivinicole, emerge che i turisti italiani vorrebbero visitare le Cinque Terre (20,1% di preferenze) ed il Salento (19,9%), i tedeschi sono più orientati verso il Chianti (38%) e il territorio di Montepulciano (27%), gli inglesi verso l’Etna (33%) e il Chianti (30%) così come gli americani che però sono più orientati verso il Chianti (41%) e a seguire l’Etna (32%).
Vinitaly tourism ospiterà un calendario di appuntamenti tematici sul futuro dell’enoturismo, tra sfide e opportunità, organizzato con il coordinamento scientifico di Roberta Garibaldi e il supporto tecnico di Winedering.