Roma, 21 mar. (askanews) – Esplorare e “occupare” nuovi mercati in “tutta l’Africa, l’America Latina e l’Asia centrale” per “tutelare le imprese italiane e favorire le esportazioni” dei prodotti Made in Italy a fronte dei rischi legati ai possibili dazi decisi dalla nuova amministrazione americana di Donald Trump. Il Piano d’azione italiano per l’export in paesi extra Ue ad alto potenziale è stato presentato questa mattina a Roma dal ministro degli Esteri Antonio Tajani alle associazioni del mondo produttivo italiano. “Visto che noi potremmo trovare qualche difficoltà negli Stati Uniti, dobbiamo crescere fuori dai nostri mercati tradizionali che sono forti”, ha spiegato il ministro, che ha citato “alcuni paesi dove ci sono grandi opportunità” e dove “prevediamo possa esserci possibilità di occupare spazi nelle esportazioni”. “Dobbiamo guardare con più attenzione al Messico, al Canada, al Sudafrica, all’India, al Vietnam, alla Thailandia, all’Indonesia, alle Filippine, agli Emirati Arabi, all’Arabia Saudita, al Sud Africa. Ci sono tante realtà che noi stiamo studiando perché possano diventare delle opportunità per le nostre imprese”, ha sottolineato Tajani, aggiungendo che è stato attivato “un telefono di pronto intervento export” per assistere le nostre imprese.
Secondo il titolare della Farnesina, però, “questo non significa che non dobbiamo continuare a parlare con gli Stati Uniti, a guardare verso gli Stati Uniti”. “Sarebbe un errore lasciare gli Stati Uniti”, ha detto Tajani, aggiungendo di concordare con la decisione del Commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic di rinviare di due settimane eventuali contro-dazi dell’Ue per gli Stati Uniti. “Il Commissario europeo al Commercio Sefcovic ha saggiamente, e io condivido la sua scelta, deciso di rinviare di due settimane eventuali contromisure all’Unione europea. Questo permette di avviare un confronto anche con gli Stati Uniti”, ha spiegato.
Il ministro ha ricordato che l’Italia ha “inviato una delegazione tecnica del ministero” degli Esteri “a Washington per cominciare ad affrontare la questione dei dazi”. “Quindi, con prudenza, ma anche con grande fermezza, noi lavoriamo per tutelare le imprese italiane”, ha argomentato. “Perché tutelando le imprese italiane tuteliamo il lavoro e la nostra economia. Noi siamo contro una guerra commerciale. Lo stesso commissario Sefcovic ha detto che aspetterà due settimane per valutare il tipo di reazione, se sarà il caso di avere una reazione. Quindi prudenza e possibilità di avviare una trattativa. Questo va nella giusta direzione della richiesta che facciamo noi. Una guerra commerciale non conviene a nessuno, né a noi né agli Stati Uniti”.
Il Piano d’Azione per l’export Italiano prevede una serie di misure quali missioni istituzionali e imprenditoriali, rafforzamento delle attività fieristiche, supporto finanziario all’export, stipula di accordi con catene distributive internazionali e piattaforme digitali, apertura di nuove sedi all’estero da parte delle agenzie del “polo dell’export” in mercati strategici. La sua elaborazione è frutto del lavoro congiunto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, delle agenzie del Sistema Italia – ICE, SACE, Simest, Cassa Depositi e Prestiti – e del costante dialogo con le associazioni di categoria e le imprese. Nei prossimi mesi, ha ricordato il ministro, le iniziative si focalizzeranno su India, Turchia, Messico, Giappone, Arabia Saudita e Regno Unito.
Nel 2024 l’export italiano ha registrato risultati particolarmente rilevanti nei mercati extra-UE: 17,6 miliardi di euro in Turchia (+23,9% rispetto all’anno precedente), 7,9 miliardi negli EAU (+19,4%), 6,6 miliardi di euro in Messico (+7,4%), 5,8 miliardi in Brasile (+8,1%), 6,2 miliardi di euro in Arabia Saudita (+27,9%), 5,2 miliardi di euro in India (+1%). Fra le priorità anche i Paesi dell’Africa, che hanno totalizzato oltre 20 miliardi di export; l’ASEAN con 10,7 miliardi di euro di export e un aumento del 10,3% e i Balcani Occidentali con 6,5 miliardi di euro e +13,4%.