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Fao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevati

AttualitàFao: consumo mondiale olio oliva limitato da prezzi elevati

Governi offrano supporto a olivicoltori visto potenziale export

Roma, 14 nov. (askanews) – I prezzi elevati dell’olio di oliva ne limiteranno per ora il consumo mondiale, nonostante sia prevista una produzione in aumento in tutti i paesi produttori, tranne l’Italia. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Food Outlook della Fao, che traccia i principali mercati di alimenti e bevande e analizza in un focus i segmenti dell’olio d’oliva e dei fertilizzanti. L’olio è prodotto e consumato principalmente nella regione del Mediterraneo e il suo prezzo è aumentato vertiginosamente a causa del calo della produzione negli ultimi anni.

A Jaen, in Spagna, i prezzi all’ingrosso dell’olio extravergine di oliva spremuto a freddo hanno raggiunto i 9818 dollari a tonnellata a gennaio 2024, rispetto ai 3655 dollari di due anni prima. Attualmente, il raccolto spagnolo del 2024 supererà la media decennale, con una produzione in espansione anche in Grecia, Tunisia e Turchia, ma non in Italia.

La Fao ricorda che nonostante gli ulivi siano noti per la loro straordinaria longevità, reagiscono comunque agli stress climatici. I produttori dovrebbero quindi prendere in considerazione pratiche di gestione più sostenibili dell’acqua e del suolo. “Dato il grande potenziale di espansione delle esportazioni di olio d’oliva, i governi potrebbero offrire supporto agli olivicoltori, come programmi assicurativi e misure per controllare la diffusione delle malattie”, ha affermato l’economista della FAO Di Yang.

Il Food Outlook ha anche aggiornato il suo monitoraggio dei mercati dei fertilizzanti, rilevando bruschi cali nelle quotazioni dei prodotti azotati, che seguono da vicino i prezzi del gas naturale, nonché dei fertilizzanti potassici. Tuttavia, i fertilizzanti fosfatici non hanno mostrato un calo più ampio, dovuto in parte alle barriere commerciali in corso.

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