(Adnkronos) –
Sergio Perez sarà alla guida della Red Bull anche nel 2025? Nonostante un contratto in scadenza nel 2026, il pilota messicano sembra sempre più lontano dalla scuderia austriaca. Questo a causa dei risultati, disastrosi, accumulati tra la fine della scorsa stagione e nel corso della nuova. Nonostante il titolo Piloti conquistato da Max Versatappen infatti, la Red Bull è scivolata al terzo posto nella classifica Costruttori, sorpassata prima dalla McLaren e poi dalla Ferrari.
Christian Horner è sicuro del podio visto il distacco (130 punti) sulla quarta posizione occupata dalla Mercedes e le sole due gare (più una Sprint) rimaste prima del termine della stagione. Ma dover abdicare il trono Costuttori dopo due vittorie consecutive impone una riflessione. E se Verstappen non è sicuramente in discussione, visto anche il ricco contratto che lega l’olandese alla Red Bull fino al 2028, tutt’altra storia riguarda Sergio Perez.
Il pilota messicano sta faticando da tempo a replicare quanto di buono fatto nelle passate stagioni. La sua crisi è dovuta in parte a un calo prestazionale della macchina riscontrato anche da Verstappen, ma soprattutto da un livello di guida non all’altezza di quello di Max. In Red Bull le gerarchie sono chiare: l’olandese è il primo pilota, Perez il secondo. La scuderia austriaca, anche al momento della scelta di Perez, cercava un profilo che non ingombrasse troppo Verstappen e evitasse problemi all’interno dei box.
Ma questo ruolo non ha mai permesso a Sergio di crescere veramente e anzi, la sensazione è che Perez si sia adagiato sulle vittorie del compagno senza fare mai quel salto di qualità che pure la Red Bull, che fino a questo finale di stagione ha sempre dimostrato di avere la macchina migliore, avrebbe voluto. In questa stagione il messicano non è riuscito a conquistare nessuna vittoria e soltanto quattro podi, arrivati nei primi cinque Gran Premi dell’anno. La crescita della McLaren, della Ferrari e ora, dopo la doppietta di Las Vegas, anche della Mercedes, lo hanno gettato in una crisi senza fine. Anche ieri, venerdì 29 novembre, nelle qualifiche della gara Sprint in Qatar, Perez è uscito nel Q1, confermando le difficoltà che durano da inizio stagione.
In casa Red Bull, quindi, si è aperta una riflessione. Il team principal Horner ha già cominciato a valutare tutte le opzioni in vista di un 2025 che si preannuncia molto combattuto e in cui la Red Bull non vuole cedere lo scettro nel mondiale piloti. Verstappen ha ancora fame e la scuderia austriaca vuole riconquistare posizioni, e quindi i soldi che ne derivano, in quello Costruttori. In Red Bull quindi, viste le pessime prestazioni di Perez, si è aperto il casting: chi potrebbe affiancare Max Verstappen il prossimo anno?
Il profilo migliore sarebbe stato quello di Carlos Sainz, che lascerà il posto in Ferrari a Lewis Hamilton, ma lo spagnolo ha deciso, a sorpresa, di legarsi alla Williams e più probabilmente, in futuro, alla Mercedes. La scelta più facile, ma anche più logica, sarebbe quella di promuovere Yuki Tsunoda, da anni ormai nel team satellite Red Bull. Il giapponese ha raccolto buoni risultati e probabilmente meriterebbe una chance nella casa madre, ma ha ammesso di non essere stato ancora contattato.
Stessa situazione, o quasi, per Liam Lawson. Il giovane pilota neozelandese, compagno di squadra di Tsunoda in Racing Bulls, non ha ancora un contratto per il 2025 ma si sta distinguendo bene nel circuito, mostrando una costanza anche maggiore rispetto a quella di Yuki. Horner, in ogni caso, è molto attento ai giovani talenti e ha messo gli occhi da tempo su Franco Colapinto. L’argentino sta lasciando ottime impressioni in Williams e James Vowles, team principal della scuderia inglese, non ha negato l’interesse, facendo intendere però che prima di approcciare un pilota le grandi del circuito dovrebbero capire quanti posti hanno a disposizione per la nuova stagione.
L’articolo Formula 1, continua la crisi di Perez: chi può sostituirlo in Red Bull? proviene da Ragionieri e previdenza.