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“Fotonica”, a Roma l’ottava edizione del festival di arte digitale

Attualità"Fotonica", a Roma l'ottava edizione del festival di arte digitale

Dal 13 al 21 dicembre, tra l’Accademia d’Ungheria e Cromosphere Dome

Roma, 6 dic. (askanews) – Dal 13 al 21 dicembre Roma si accende con l’ottava edizione di Fotonica, uno degli eventi più importanti nel panorama internazionale delle Audio Visual Digital Arts che ogni anno porta nella Capitale le più avanzate forme d’arte in cui è centrale l’elemento della luce.

Installazioni ad alto impatto visivo e sensoriale, performance audio-video realizzate live, musica elettronica, video mapping futuristici, workshop per tutte le età, residenze artistiche e simposi: Fotonica celebra l’arte digitale e la sperimentazione audiovisiva presentando le migliori esperienze mondiali e contribuendo alla creazione di un network globale che raduna le più importanti realtà del settore.

Il Festival prodotto da Flyer riconferma come sede d’eccezione l’Accademia d’Ungheria in Roma di via Giulia 1 e, novità di questa edizione, si sposta nel quartiere Alessandrino in una location avveniristica di ultima generazione: il Chromosphere Dome in via Casilina 1011, un’enorme cupola, solitamente utilizzata in campo astronomico e in particolare nei planetari, che avvolge il pubblico con suoni e immagini da ogni direzione, garantendogli una reale quanto rara esperienza immersiva a 360 gradi.

Fiore all’occhiello di Fotonica i live audio video di otto artisti di fama internazionale che apriranno e chiuderanno il Festival: Lydia Yakonowsky (Canada), VJ Spetto (Brasile), Ployz (Germania) Monocolor (Austria), Damiano Simoncini | Levi & Cristina Angeloro (Italia) Kati Katona (Ungheria), Milian Mori (Svizzera), Touchy Toy Collective (Italia) Konx-om-Pax (Uk) che si alterneranno nei giorni di venerdì 13, sabato 14, venerdì 20 e sabato 21 dicembre, dalle 21 a mezzanotte.

Con un’attenzione particolare alla parità di genere (50% di artiste e artisti sono donne), Fotonica ospita 71 artisti e artiste provenienti da 19 paesi, (Austria, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Giappone, Messico, Polonia, Romania, Svizzera, Taiwan, Thailandia, Regno Unito e Stati Uniti) per un totale di 49 eventi tra Fulldome, AV Performance, Workshop per adulti e bambini, Residenze Artistiche, Installazioni Luminose, Simposi, Videomapping, VJ Set, DJ Set e Lecture.

Dal 13 al 21 dicembre, tutti i giorni dalle 11 alle 17, nel Chromosphere Dome si susseguiranno le opere video dedicate a bambini e bambine, mentre sempre per i più piccoli il 15 dicembre in programma 2 workshop che stimolano la loro creatività come: “Fulldome for kids” dove i bambini con la loro manualità trasformeranno i loro schizzi in visualizzazioni animate proiettate sulla cupola grazie a tecniche digitali, e “Recycled paper spheres” con cui si cimenteranno nella decorazione di palline in carta riciclata.

Dalle 17 in poi, l’esterno della cupola ospiterà gli spettacolari video mapping di un peso massimo delle arti digitali come DeRe dal Michigan e i lavori finali delle residenze artistiche e dei workshop per adulti e bambini a cura di Naba, FLxER e Fusolab, mentre all’interno della cupola, parallelamente, saranno proiettate le opere video dei più autorevoli artisti internazionali destinate a un pubblico adulto: dal Giappone Yuri Urano e Manami Sakamoto, dalla Cina Te-Hsing Lu e Calvin Sin, dalla Polonia Ari Dykier, dalla Germania Sergey Prokofyev, dalla Grecia e dal Regno Unito Uncharted limbo Collective, e infine dalla Francia Milkorova, Sandrine Deumier, François Vautier, Flore e Sébastien Labrunie.

Per gli adulti il 14 dicembre sarà possibile partecipare al talk “Amplifying Sustainability” a cura di Nuva, e al workshop a seguire, con esperti, partner e organizzatori di eventi Chromosphere Fulldome per esplorare l’impatto ambientale delle arti performative, enfatizzando la necessità di pratiche sostenibili, e all’incontro con i partner del progetto Creative Europe Chromosphere che permetterà di interagire con i rappresentanti di organizzazioni europee che operano nell’ambito delle arti di digitali: Flyer New Media (Italia) Athens Digital Arts Festival (Grecia), Photon (Polonia), Fonix (Ungheria), AADN (Francia) e Art Mirror (Romania).

Fotonica inaugura venerdì 13 dicembre all’Accademia d’Ungheria in Roma con Modulator V3, installazione del celebre artista ungherese Dávid Ariel Szauder, ispirata all’iconico “Light Prop for an Electric Stage” (1930) della figura di spicco del Bauhaus László Moholy-Nagy.

L’opera concepita da László Moholy-Nagy e progettata dall’architetto István Sebok era originariamente intesa come un “dispositivo sperimentale per la pittura della luce” con la possibilità di utilizzare informazioni raccolte da vari campi dell’arte per creare molteplici installazioni multimediali in una. Attingendo al prototipo originale Szauder crea una performance interattiva arricchita da un’esperienza uditiva che risponde all’ambiente di luci e ombre creato dal movimento della scultura. L’opera sarà visitabile tutti i giorni dalle 11 alle 19.

L’opening del Festival e della mostra si terrà alle 18 e sarà preceduto da un talk con con Dávid Ariel Szauder, Szabolcs Vida, direttore del museo Light Art Museum Budapest e i partner del Progetto Creative Europe Chromosphere.

Dalle 17 in poi l’interno della cupola sarà invaso dalle opere video di artisti internazionali riconosciuti a livello mondiale tra cui: Yuri Urano e Manami Sakamoto che presentano “Metaract”dove musica elettronica e visual dinamici creano un’esperienza multisensoriale che immerge il pubblico in un mondo di suoni ipnotici e immagini astratte per esplorare la dualità tra analogico e digitale; Te-Hsing Lu e Calvin Sin che con “4993 Feet Under”, con un approccio documentaristico ibrido, permettono al pubblico di intraprendere un viaggio toccante, assistendo agli ultimi momenti di una balena morente che scende a 4993 piedi sotto la superficie, nel punto in cui è avvenuto il disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Deepwater Horizon; Milkorova che con “Tidal echoes” cattura l’essenza dei paesaggi marini attraverso una personale interpretazione che fonde visioni astratte con paesaggi sonori naturali grazie all’uso delle nuove tecnologie. Così, gli elementi visivi si sviluppano dinamicamente riflettendo i movimenti fluidi delle onde oceaniche e coinvolgendo il pubblico in un’esperienza sensoriale totale.

Contemporaneamente, l’esterno della cupola verrà animato con proiezioni spettacolari. Di particolare rilievo è l’opera “The Great Shifter” di DeRe che trasformerà la struttura esterna del Chromosphere Dome in una tela luminosa che racconta l’evoluzione delle città moderne attraverso visual futuristici e suoni industriali.

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