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Francesca Carlesi: Revolut definirà cosa sarà il banking del futuro

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Il fintech ha bisogno di donne, c’è bisogno di diversity of thinking

Milano, 9 ott. (askanews) -“Revolut è la più grande fintech nata in Europa. Siamo una società che ormai si può dire startup, ma in realtà siamo più scale-up. Siamo presenti su 45 paesi, abbiamo quasi 50 milioni di clienti e siamo anche molto forti in Italia e in Inghilterra. Revolut, più che influenzare il futuro del banking, lo formerà in realtà”. Lo ha sottolineato Francesca Carlesi, Ceo Revolut UK, intervenuta al Milan Fintech Summit.”Revolut è praticamente una global super app – ha proseguito – dove i clienti possono fondamentalmente avere qualsiasi servizio finanziario in una modalità molto facile e veloce. Il vero segreto del successo di Revolut è aver eliminato qualsiasi fee, qualsiasi costo che le banche tradizionali impongono ai clienti. Quindi Revolut in realtà definirà, secondo me, cosa sarà il banking in futuro e lo stiamo già facendo”.”I trend del futuro è sempre difficile dirlo, si fanno sempre previsioni e poi avvengono cose un po’ diverse. Di sicuro, ne menzionerei due o tre – ha spiegato -. Di sicuramente l’AI avrà un’influenza anche nei servizi finanziari, aiuterà a personalizzare molto di più l’esperienza, ma anche a utilizzare i dati in modo molto più creativo, e quindi anche a sviluppare nuovi prodotti. Sicuramente ci sarà un tema di personalizzazione delle customer experience perché oggi è possibile, mentre in passato, con poca tecnologia, le banche offrivano lo stesso prodotto a tutti, già noi oggi vediamo che è possibile a ognuno dare un personal loan, che è proprio specifico, quindi un tema di personalizzazione rimarrà molto. E poi continua innovazione e anche smaterializzazione, ormai il banking è digitale, non è più legato alla presenza fisica e questo si amplierà e rimarrà un trend crescente”.”Io direi che il fintech ha bisogno di donne, le donne sono quelle che possono contribuire meglio – ha sottolineato -. Allo stesso tempo devo ammettere che in tutto il settore tecnologico, e quindi anche nel fintech, non c’è ancora quel livello di diversity che ci vorrebbe, quindi io invito tutte le ragazze, tutti i giovani e tutte le giovani che vogliono entrare nel fintech a farlo, a farlo presto, qui è dove è il futuro, dove c’è bisogno veramente di menti più creative e diversity of thinking”.

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