Il parlamentare Avs alla manifestazione per la pace a Roma
Milano, 9 mar. (askanews) – “Abbiamo scritto “impedire il genocidio”. E’ quello che chiede la Corte Penale Internazionale ed è quello che abbiamo visto nella nostra missione a Rafah. Quando l’assedio diventa un’arma di guerra, quando ci sono milioni di persone che rischiano di morire di fame, di sete, di malattie, di assenza di beni di prima necessità e quei beni sono lì, perché noi li abbiamo visti. Abbiamo visto migliaia di camion fermi carichi, di aiuti necessari alla sopravvivenza e impossibilitati ad entrare. Non sono un esperto di diritto, non mi appassiono alla punta di penna, ma so che le parole sono importanti: usiamo una formula precisa, quella che la Corte internazionale ha dichiarato essere di fronte a lei: bisogna impedire, innanzitutto questo. Mettiamoci d’accordo allora: si impedisca che si possa arrivare non tanto alla definizione di quel reato ma alle sue conseguenze. Le parole si possono anche cambiare, se qualcuno preferisce usarne un’altra, strage, carneficina, lo faccia, ma di questo stiamo parlando. Ci sono un milione e mezzo di palestinesi civili, donne, bambini, persone fragili, vulnerabili che sono in questa condizione. E ripeto, noi l’abbiamo vista con i nostri occhi, sono tornato qualche giorno fa dal valico di Rafah. Non c’è niente che possa spiegare che cosa ci sia di pericoloso in un incubatrice se non il fatto che quell’incubatrice è necessaria alla sopravvivenza. E allora se si impedisce che mezzi necessari alla sopravvivenza possano andare a chi ne ha bisogno, ditemi voi, mi dica chi fa polemica su questo tema, di che cosa dobbiamo parlare”. Lo ha dichiarato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra a margine della manifestazione nazionale per la pace in corso a Roma.