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“Il treno dei bambini”, Cristina Comencini racconta l’Italia solidale

Video News"Il treno dei bambini", Cristina Comencini racconta l'Italia solidale

Alla Festa di Roma il film dal libro di Ardone con Rossi e Ronchi

Roma, 21 ott. (askanews) – Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Grand Public, “Il treno dei bambini”, il nuovo film di Cristina Comencini, dal 4 dicembre solo su Netflix.Tratto dall’omonimo bestseller di Viola Ardone, è una storia da pochi conosciuta, raccontata attraverso gli occhi di un bambino, il piccolo Amerigo di soli 8 anni. Lui, come tanti altri bimbi del Sud, viene imbarcato da sua madre su uno dei cosidetti “treni della felicità” che da Napoli lo porterà al Nord, per passare l’inverno con un’altra donna che se ne prenderà cura, offrendogli una vita più serena per alcuni mesi, lontano dalla povertà. Una fotografia di un’Italia generosa e solidale e di un Paese nel dopoguerra pieno di contrasti, miseria e rinunce, dove non è facile, soprattutto per un bambino, capire quanto amore ci sia anche nel gesto di lasciar andare. Nei panni della madre di Amerigo c’è Serena Rossi, che a sorpresa alla prima, alla Festa del Cinema, si è esibita sul palco dell’Auditorium Parco della Musica su un brano di Roberto Murolo presente nel film, dopo un’introduzione dell’orchestra dei giovani dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia su due arrangiamenti delle canzoni originali composte da Nicola Piovani.Nel film, la donna che accoglie il bambino è interpretata da Barbara Ronchi, mentre Amerigo da adulto è Stefano Accorsi.Cristina Comencini ha detto di aver voluto raccontare due diverse maternità, far capire come due donne devono imparare a essere madri in modo diverso in un periodo difficilissimo. Il film è dedicato a tutte le madri e ai bambini di tutte le guerre. “Quando l’ho girato non ci pensavo – ha spiegato la regista – poi quello che sta accadendo in questi giorni è al di sopra di ogni accettazione, e ho deciso di fare quella dedica durante il montaggio, perché è una cosa che non si può più sopportare”.Lua

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