E ortaggi, oltre agli agrumi. Danni anche ai pascoli
Roma, 14 ott. (askanews) – Continua la siccità in Puglia, con temperature ancora al di sopra della media stagionale e assenza di piogge, per cui manca il 72% di acqua negli invasi rispetto all’anno scorso. Un clima che mette a rischio le semine di cereali, legumi e ortaggi, ma anche i pascoli, mentre gli ortaggi già piantati non riescono ad entrare in produzione e i danni riguardano anche la futura raccolta degli agrumi. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche che registra solo 40,83 milioni di metri cubi di acqua nei 4 invasi pugliesi della Capitanata Occhito, Capacciotti, Osento e Capaccio, rispetto ai 148 milioni di metri cubi di acqua presenti nello stesso periodo dell’anno scorso.
Per questo, chiede l’associazione agricola, è determinante che ci sia un’accelerata sull’iter della richiesta di stato di calamità avanzata dalla Regione Puglia al ministero dell’Agricoltura per i gravi danni causati dalla siccità che hanno superato 1 miliardo di euro nelle campagne pugliesi.
Per la siccità e le temperature ben al di sopra della norma sin dall’inverno ne hanno fatto già le spese le clementine che sono finite al macero. La crisi idrica, ricorda Coldiretti Puglia, ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche gli apicoltori hanno dovuto dire addio ad oltre 1 vasetto di miele su 2. E preoccupa anche la campagna di raccolta delle olive, ormai alle porte, dove si stima un crollo del 40% rispetto all’anno scorso, con effetti altrettanto gravi sulla produzione di olio extravergine.