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Industria pomodoro, Casalasco: nel 2023 ridotte del 91% emissioni Co2

AttualitàIndustria pomodoro, Casalasco: nel 2023 ridotte del 91% emissioni Co2

E nel primo semestre 2025 inaugura il nuovo Innovation Center

Milano, 7 dic. (askanews) – Il 94% di energia elettrica acquistata da fonti rinnovabili nel 2023 (+369% rispetto al 2022), 2.677 tonnellate di emissioni di CO2 nel 2023 pari al -91% rispetto al 2022, 97% dei rifiuti destinati a recupero (+3% rispetto al 2022). Sono questi alcuni numeri che Casalasco, azienda italiana di trasformazione del pomodoro che ha tra i suoi marchi Pomì e De Rica, ha presentato nel bilancio di sostenibilità 2023 consolidato, che integra cioè per la prima volta i risultati delle controllate Emiliana Conserve, SAC, De Martino e Pomì Usa. Per guidare il piano strategico di sostenibilità, il gruppo lo scorso anno ha istituito uno steering comittee che ha avviato il progetto “Road to net zero emission”. E si appresta a inaugurare nel primo semestre 2025 l’Innovation center.

All’interno di questo contesto, Casalasco sta implementando in tutti i suoi siti un piano di investimenti riconducibile a tre filoni principali: riduzione del consumo di gas metano attraverso l’installazione di 7 nuovi evaporatori che utilizzano la tecnologia Mvr (mechanical vapour recompression) che porterà a regime, per ogni impianto e per ciascuna campagna di trasformazione, un risparmio di circa un milione di metri cubi di gas e di duemila tonnellate di CO2; efficientamento nella produzione di energia elettrica attraverso l’installazione di due impianti di cogenerazione ad alta efficienza; produzione di energia da fonti rinnovabili, in particolare grazie all’impianto agrivoltaico, in fase di sviluppo, che si estenderà su una superficie di circa 2 ettari. Tali interventi, progettati e avviati nel 2022, sono in fase di ampio avanzamento già nel 2023 e arriveranno a conclusione nel 2025.

I consumi di energia e le conseguenti emissioni di carbonio, legati alla produzione, costituiscono un impatto significativo dell’industria di trasformazione agroalimentare. Per questo motivo, nel 2023, il gruppo Casalasco si è impegnato ad acquistare quasi la totalità di energia utilizzata (94%) da fonti rinnovabili e non fossili, con un incremento pari al +369% rispetto al 2022. Proprio grazie all’aumento dell’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, le emissioni Scope 2 market-based sono diminuite nel 2023 del 91% rispetto al 2022, per un totale di 2.677 tons di CO2 emesse. Anche le emissioni consolidate di Scope 1, derivanti dall’utilizzo di metano, diesel, GPL e gas refrigeranti, sono diminuite del 3% grazie all’entrata in funzione dei due nuovi evaporatori a ricompressione meccanica del vapore negli stabilimenti di Gariga e Fontanellato.

In merito alle acque reflue, in tutti i siti produttivi sono stati predisposti sistemi di recupero dell’acqua con l’obiettivo di contenerne l’utilizzo. Attraverso l’installazione di torri di raffreddamento, dry cooler e sistemi di ricircolo, infatti, è possibile riutilizzare le acque di raffreddamento per lo stesso scopo o per lo scarico ed il trasporto idraulico del pomodoro. Nel 2023, grazie a una puntuale differenziazione, il 97% dei rifiuti è stato destinato a recupero. La corretta gestione dei residui di produzione ha permesso la valorizzazione di 20.915 t di sottoprodotti utilizzato come mangime animale e biomassa.

Innovazione, ricerca e sviluppo sono centrali in tutte le fasi della filiera dal campo fino alla distribuzione e coinvolgono un team multidisciplinare composto da competenze agronomiche, alimentari, legali e industriali. In particolare, lo scorso anno, il dipartimento di Ricerca & Sviluppo ha sviluppato 104 progetti (93 nel 2022), per realizzare nuovi prodotti in termini di ricetta, processo produttivo e packaging. Di questi il 35% si è concluso positivamente e il 25% è ancora in corso. Nel 2023, ha inoltre preso il via la realizzazione dell’Innovation Center, progetto multifunzionale deputato a svolgere sperimentazioni di tipo agronomico e test di lavorazione della materia prima per valutare varietà speciali. Il completamento e quindi l’inaugurazione sono previsti nel primo semestre del 2025.

Grande attenzione è dedicata alle persone. Lo scorso anno il numero medio di dipendenti è stato di 1.212, con un picco di 2.078, durante i mesi della campagna di raccolta. Si conferma una suddivisione di genere piuttosto paritaria con il 46% di donne e il 54% di uomini e una varietà etnica con il 68% dei lavoratori italiani e il restante 32% proveniente da 66 nazionalità diverse. Infine Casalasco ha portato avanti importanti progetti di formazione con oltre 17.127 ore rendicontate pari a 14,13 ore pro-capite, oltre a progetti di welfare volti a supportare il benessere dei dipendenti con corsi e visite gratuite per la promozione di stili di vita salutari, la prevenzione delle malattie oncologiche e l’incentivazione della mobilità sostenibile.

“Pur in un contesto aziendale molto dinamico, caratterizzato da importanti cambiamenti e da nuove sfide, l’attenzione al pianeta, al territorio e alla sua comunità, rimane per noi un punto di riferimento imprescindibile e i risultati documentati in questo rapporto ne sono una conferma – ha detto Costantino Vaia, amministratore delegato del Gruppo Casalasco – Risultati di cui siamo orgogliosi e che per la prima volta abbiamo voluto rappresentare in un unico documento che racchiude anche le società controllate per sottolineare l’importanza e la perfetta integrazione di tutte le componenti del gruppo in termini di valori e obiettivi, definendo percorso comune verso l’ambizioso obiettivo della Road to net zero emission”.

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