ROMA – L’Aula della Camera mercoledì ha approvato il Dl flussi con 152 voti favorevoli, 108 contrari e 4 astenuti. Il testo passa ora all’esame del Senato, dove va convertito in legge entro il 10 dicembre. Il provvedimento è composto di 21 articoli:
– L’articolo 12 bis contiene i nomi dei 19 ‘Paesi sicuri’: Albania; Algeria; Bangladesh; Bosnia-Erzegovina; Capo Verde; Costa d’Avorio; Egitto; Gambia; Georgia; Ghana; Kosovo; Macedonia del Nord; Marocco; Montenegro; Perù; Senegal; Serbia; Sri Lanka; Tunisia. Sulla definizione di Paese sicuro si è consumato lo scontro Governo-magistrati, che ha portato diversi Tribunali ad annullare i provvedimenti di trattenimento dei migranti e a rinviare la questione alla Corte Ue
– Approvato anche l’emendamento ‘Musk’ che prevede l’affidamento alle Corti d’appello della competenza sui procedimenti di convalida o di proroga del trattenimento dei migranti che chiedono la protezione internazionale. Esautorate le sezioni specializzate in materia di immigrazione dei tribunali
– Più difficile il ricongiungimento familiare: un emendamento della Lega stabilisce che “i richiedenti dovranno risiedere nel nostro Paese non più solo per un anno, ma almeno per due anni consecutivi”
– L’articolo 12 rafforza le procedure per l’identificazione dei migranti giunti irregolarmente in Italia o trattenuti nei centri in attesa di rimpatrio e prevede l’accesso agli smartphone in loro possesso o alla loro ispezione se non cooperano all’accertamento
– Oltre a estendere l’obbligo di acquisizione degli identificatori biometrici a tutti i richiedenti visti nazionali, il decreto stabilisce anche l’obbligo di sottoscrizione digitale del contratto di soggiorno per lavoro subordinato entro otto giorni dall’arrivo in Italia
– Il decreto stabilisce per l’anno prossimo 10mila ingressi fuori quota per l’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità o di grandi anziani
– Il decreto rivede al rialzo – da 93.550 a 110mila – le quote di ingressi di lavoratori stranieri stagionali per i settori agricolo e turistico-alberghiero previste per l’anno 2025
– Gli articoli dal 5 al 10 del decreto introducono protezioni per chi è vittima del caporalato e riconoscono permessi di soggiorno di sei mesi, rinnovabili, alle vittime di intermediazione illecita e sfruttamento
– Il ministro dell’Interno può limitare o vietare il transito e la sosta nel mare territoriale delle navi delle organizzazioni non governative quando ricorrano motivi di ordine e sicurezza pubblica (ma non in caso di soccorso), con sanzioni al comandante che non ottempera da 10mila a 50mila euro e con il rischio fermo amministrativo da un minimo di trenta fino a un massimo di sessanta giorni.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it