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mercoledì, Marzo 26, 2025

Italiani e tv, la guardano in media 3 ore e 24 minuti al giorno

Video NewsItaliani e tv, la guardano in media 3 ore e 24 minuti al giorno

Presentato Annuario 2024 della televisione italiana

Roma, 25 mar. (askanews) – Una televisione italiana stabile, resiliente, diversificata sul piano dell’offerta e delle formule distributive. L’Italia si conferma un unicum a livello internazionale, con un tempo di visione media giornaliero di 3 ore e 24 minuti: è il valore più alto tra i principali mercati internazionali, ma anche l’unico dato in crescita (+2 minuti) rispetto al 2023. Sono i numeri emersi dall’Annuario 2024 della televisione italiana, presentati al Convegno “Multipolarità. Televisione e streaming verso il mercato maturo”, che si è svolto al Senato, su iniziativa di Assocomunicatori e con il patrocinio di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).Nel quadro della multipolarità e dello “streamcasting” (ovvero dell’ibridazione del tradizionale broadcasting televisivo con lo streaming proprio di servizi digitali e piattaforme) tracciato dall’Annuario, l’offerta televisiva tradizionale si declina anche sulle piattaforme digitali. Nel 2024, infatti, il contributo dei consumi digitali è stato del 3,8% sul Totale TV Riconosciuto. A inizio 2025 si contano 20,7 milioni di tv connesse, un incremento di 2,4 milioni di apparecchi sull’anno precedente. Giunto nel 2024 alla sua quarta edizione, Annuario della televisione è curato da Massimo Scaglioni, Professore ordinario di Storia ed economia dei media e Direttore del Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.”Questo rapporto ormai da 4 anni – ha spiegato Massimo Scaglioni, Direttore del Ce.R.T.A. – traccia in maniera molto dettagliata tutte le caratteristiche dell’industria televisiva e quindi ha mappato tutte le trasformazioni che sono avvenute in questi 4 anni che sono stati anni di grandissima trasformazione, penso per esempio all’ingresso delle televisioni connesse, delle smart tv che hanno cambiato le modalità di consumo proprio della televisione”.L’incontro ha rappresentato anche un’occasione per fare il punto sullo stato di salute del settore audiovisivo nazionale e sulle sue principali tendenze, con uno sguardo particolare alle evoluzioni che stanno caratterizzando il 2025 e che saranno analizzate nella prossima edizione del volume, prevista per la fine dell’anno in corso. “La televisione sostanzialmente regge – ha aggiunto Giacomo Lasorella, Presidente AGCOM -. L’anno scorso il rapporto parlava di resilienza. Questa resilienza va ovviamente inquadrata nella multipolarità e la televisione è un polo importante di questa multipolarità, innanzitutto i tanti poli sono i tanti poli della televisione ma sono anche i tanti poli della televisione tradizionale rispetto alle piattaforme”. “E’ un futuro in cui tanti soggetti devono convivere insieme, importante anche dal punto di vista dei cittadini avere una pluralità di fonti informative”, ha concluso.I volumi, che ogni anno documentano i risultati dello studio, sono realizzati dal Ce.R.T.A. in collaborazione con Auditel, APA, Sensemakers, Comscore, Nielsen, UPA, Confindustria Radio Televisioni, eMedia.

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