L’esordio alla regia, con Matilda De Angelis, dal 3 aprile in sala
Roma, 29 mar. (askanews) – Greta Scarano ha deciso di girare il suo primo film da regista quando ha intercettato la storia di Damiano e Margherita Tercon, ovvero la storia della complicità tra un giovane uomo autistico e sua sorella. Da lì è nato “La vita da grandi”, nei cinema dal 3 aprile, un film che con leggerezza, garbo, ironia e nessuna retorica parla di disabilità e accudimento. “Ho visto su Instagram, amato e odiato da me, la loro esibizione a Italia’s got talent, casualmente. Ma io tutto casualmente ormai faccio nella mia vita. Vedo questa esibizione e dico: qui c’è qualcosa, perché mi hanno fatto molto ridere, però mi hanno anche fatto commuovere. – ha raccontato la regista – Anche se poi il film va oltre l’autismo, per quanto sia possibile farlo. Però nel nostro caso la loro storia e quella che noi raccontiamo nel film alla fine è una storia che parla di altro e di tante altre cose”. Ne “La vita da grandi” Matilda De Angelis interpreta una sorella maggiore costretta a tornare nella famiglia da cui si è allontanata per prendersi cura del fratello autistico. Lei scopre che quel giovane uomo iperprotetto dalla madre, interpretato dal bravissimo Yuri Tuci, in realtà ha sogni, desideri e progetti molto chiari, tra cui quello di diventare un cantante rap famoso. Insieme affronteranno paure, speranze e avventure inaspettate. “Io credo che sia molto più difficile far capire delle cose profonde con la leggerezza piuttosto che con la pesantezza e quando ci riesci, lo so che c’è una sintesi di intenti, intelligenza, emotività, molto precisa, ed è molto rara in generale nelle storie che mi capita di leggere. – ha spiegato Matilda De Angelis – Quando ho letto questa sceneggiatura è stata veramente un po’ una boccata d’aria fresca, perché sono riuscita a piangere e a ridere nello stesso tempo”.