Roma, 17 mar. (askanews) – Il settore primario è al centro delle politiche del Governo e l’agricoltore è stato finalmente rimesso al centro anche delle politiche Europee. “Abbiamo avuto una modifica della Pac che ha rimesso l’agricoltore al centro e ora c’è la sfida della nuova Pac, intanto in termini finanziari perché in Ue c’è sempre un dibattito su quello che è stato definito un privilegio per gli agricoltori”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che oggi ha aperto i lavori alla Camera del seminario di presentazione del position paper “Agricoltura di Precisione in Italia”, frutto di una ricerca durata 3 anni, coordinata da BF SpA e dall’Associazione Futuri Probabili, associazione senza scopo di lucro che opera nel campo dell’innovazione promuovendo l’intreccio tra competenze tecnologiche e saperi umanistici.
“E’ una associazione – ha detto il ministro – che ha un titolo che enuncia un obiettivo importante, ovvero la creazione di modelli che ci possano fare prevedere cosa potrebbe accadere avendo già risposte quando accade”. Alla ricerca hanno collaborato 62 tra professori ed esperti provenienti da 14 Università (Bolzano, Perugia, Brescia, Politecnico di Bari, Bologna, Firenze, Università degli Studi di Milano, Tuscia, Padova, Parma, Federico II, Teramo, Sapienza) e 9 tra consorzi e imprese (Crea, ASI, Osservatorio Smart AgriFood, E-geos, CNR, BF SpA, Confagricoltura, CER Consorzio Emiliano Romagnolo).
Il ministro Lollobrigida ha ricordato che l’agricoltura “è chiamato anche settore primario, ma nei fatti è un settore indispensabile – ha detto – che anche in Italia e Ue è stato considerato marginale negli ultimi anni. Oggi servono azioni concrete per una strategia chiara, partendo dalla domanda: dove vogliamo arrivare? Il punto di arrivo deve essere la sostenibilità in temini complessivi, che guardi alla tutela dell’ambiente ma anche a sicurezza, produttivitù, salute ed equilibrio socio-economico. L’Italia è già la prima della classe – ha sottolineato Lollobrigida – e per questo deve essere avanguardia anche in questo, in come rispondere alle nuove esigenze del nostro tempo: in primo luogo in termini di sicurezza alimentare con una produzione adeguata e senza scorciatoie che consideriamo innaturali. Il reddito dell’agricoltore resta sempre il cardine su cui lavorare”.
Il ministro ha quindi ribadito che il Governo “ha messo il settore primario al centro delle sue politiche e degli investimenti che toccano livelli mai raggiunti prima, in particolare sulle innovazioni tecnologiche” e ha sottolineato il ruolo fondamentale del Crea e della ricerca pubblica che è essenziale, da abbinare agli investimenti privati, per rispondere alle esigenze di una Italia di oggi ma anche di domani”.
A introdurre il convegno anche Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF SpA, e Luciano Violante, presidente dell’Associazione Futuri Probabili. I lavori sono stati aperti dal Prof. Michele Pisante, Ordinario di Agronomia all’Università di Teramo e presidente di BF SpA, che ha messo in luce i risultati della ricerca, gli effetti dei recenti investimenti del PNRR e le sinergie pubblico-privato per favorire la diffusione delle applicazioni a livello nazionale.