Parigi, 27 mar. (askanews) – L’Italia non invierà truppe in Ucraina, a meno di un coinvolgimento dell’Onu dopo un accordo di pace, e chiede che dal prossimo summit dei ‘volenterosi’ siano coinvolti gli Usa. La premier, arrivata ieri sera a Parigi, questa mattina ha partecipato all’Eliseo al vertice convocato da Emmanuel Macron che, insieme al premier britannico Keir Starmer, ha preso le redini dell’iniziativa europea (ma non solo) per essere pronti a intervenire ‘boots on the ground’ per monitorare un eventuale cessate il fuoco.
Un attivismo che Meloni non ha mai gradito, sia nel metodo(perchè alcuni Stati non sono stati coinvolti) sia nel merito, perchè secondo lei l’organizzazione di una forza di peacekeeping europea sarebbe “complessa e poco efficace”. La premier – che ha lasciato l’Eliseo intorno alle 14 senza rilasciare dichiarazioni, ripartendo poi da Parigi poco prima delle 17 – ha ribadito la sua posizione nel corso del summit, secondo quanto riferisce una nota di Palazzo Chigi. Per lei il percorso verso una pace “giusta e duratura” necessita di un “continuo sostegno a Kiev” e di “garanzie di sicurezza solide e credibili” che però non possono arrivare dai ‘volenterosi’ ma solo nel “contesto euroatlantico”. La chiave, per Meloni, è l’estensione dell’articolo 5 del Trattato Nato, per consentire la sicurezza dell’Ucraina pur senza un’adesione di Kiev all’Alleanza. Un’ipotesi su cui, spiega Palazzo Chigi, Macron ha sollevato “con interesse l’opportunità di un approfondimento tecnico” che Meloni ha “accolto con favore”.
Se la Nato è in contesto in cui muoversi, per Roma non si può prescindere da Washington. Trump ha un filo diretto con Macron (i due si sono sentiti anche ieri sera) e con Starmer, ma per la presidente del Consiglio è importante “continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina” anche con “il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento”, ancora non in agenda.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dell’Italia, ha ribadito che “non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno”. Resta però aperta la porta a un impegno nel caso in cui si profilasse una missione Onu, dopo un accordo di pace, per una “efficace attuazione e monitoraggio del cessate il fuoco”. Intanto, fin da ora, è “importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali” affinchè la Russia dimostri “buona volontà” con l’obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale”.
Su questa linea, dopo le ultime settimane ‘turbolente’ nella maggioranza e il vertice di ieri, Meloni incassa sulla via del ritorno il plauso della Lega: “Bene la linea del governo italiano, saggia e prudente, con la richiesta di coinvolgere gli Stati Uniti”, sottolineano fonti del Carroccio, secondo cui “mai come in questo momento si sta lavorando alla pace, quindi è doveroso abbassare i toni e soffocare le pulsioni belliciste”.