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Nasce la Fondazione Global Inclusion, presieduta da Luigi Bobba

AttualitàNasce la Fondazione Global Inclusion, presieduta da Luigi Bobba

“Favorire sinergie per portare inclusione e uguaglianza tra fragili e periferie”

Roma, 10 ott. (askanews) – È stata presentata oggi, presso la sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica, la ‘Fondazione Global Inclusion art. 3’ nata su iniziativa di Newton Spa e del Comitato Global Inclusion art. 3. La Fondazione ingaggerà le grandi imprese, il Terzo settore e le università in azioni territoriali finalizzate ad accompagnare le piccole-medie imprese, le organizzazioni professionali e le comunità locali in un processo di evoluzione culturale per far sì che i temi di diversità, equità e inclusione possano diventare davvero “di tutti”.

“Le grandi imprese, e più in generale i grandi centri urbani, negli ultimi 5 anni hanno avuto un ruolo educativo e sociale centrale sui temi dell’inclusività, dell’equità e della valorizzazione delle differenze. Dall’altro lato questo si è tradotto in una polarizzazione del cambiamento che rischia, oggi, di lasciare escluse le periferie, le comunità più marginali. Fondazione Global Inclusion art. 3 nasce per portare l’inclusione laddove questa non arriva. Fondazione vuole supportare questi attori affinché possano accedere a opportunità e programmi di sviluppo su questi temi”, dichiara Andrea Notarnicola Cociani, Presidente del comitato scientifico di Fondazione Global Inclusion art. 3.

“La volontà di trasformazione del Comitato in Fondazione è frutto di un percorso che ci ha visto fortemente impegnati nel corso degli ultimi anni nella promozione dei principi costituzionali sanciti dall’art. 3”, dichiara Luigi Bobba, presidente della Fondazione, che aggiunge: “Nel nostro Paese i temi di diversità e inclusione sono ancora troppo spesso confinati ad un logica verticale, settoriale e geografica. Come Comitato abbiamo deciso di dotarci di uno strumento che ci consenta di colmare queste carenze e realizzare iniziative in maniera più strutturata e incisiva, facendo leva su una rete di partner e sostenitori più larga; provando a imprimere così un’ancora più forte attuazione di quello straordinario compito di rimuovere le disuguaglianze e promuovere la piena partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla vita sociale economica e politica del Paese”.

Dal 2019 il Comitato Global Inclusion – art. 3 promuove annualmente un evento finalizzato a mobilitare la rete delle imprese, associazioni e università italiana nel processo di trasformazione culturale all’insegna dell’equità per la crescita. Dal 2021 gli eventi sono promossi in partnership con Il Sole 24 Ore e l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale. Le migliori tesi di laurea scritte in Italia sui temi diversity, equity e inclusion (DEI) vengono premiate ogni anno. La prossima edizione avrà luogo il 2 dicembre 2024 presso il MUDEC di Milano e sarà incentrata sul tema della progettazione universale, o “Design for All”, un approccio che mira a creare prodotti, ambienti e servizi utilizzabili da tutte le persone, indipendentemente dalle loro abilità fisiche, sensoriali o cognitive e dalle loro identità.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di approcci che guardino alle tematiche di diversità, equità e inclusione in maniera ecosistemica” dichiara Nicola Fedel, presidente di Newton Spa. “In questo senso – prosegue – la collaborazione tra imprese, Terzo settore, università e società civile costituisce un elemento fondamentale per provare a imprimere un impatto e generare un cambiamento duraturo. Come Newton sentiamo forte la responsabilità di fare la nostra parte per promuovere il dibattito e il progresso su questi temi”.

Alla conferenza stampa hanno preso parte, nel corso di una tavola rotonda dal titolo “L’importanza di creare un ecosistema inclusivo: come far progredire le politiche DEI attraverso un approccio multistakeholder”, Cristina De Luca (Presidente CSV Lazio), Karen Nahum (Direttrice Generale Area Publishing & Digital Il Sole24Ore), Emily Clancy (Vice Sindaca Città Metropolitana di Bologna) e Silvia Ravazzani (Università IULM)

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