Milano, 18 mar. (askanews) – Il gruppo Newlat food, che comprende anche l’inglese Princes acquisita a fine maggio 2024, ha chiuso l’esercizio dello scorso anno con un utile netto consolidato combined pari a 142,3 milioni di euro, in crescita del 5,3%. Risultato netto su cui ha pesato “un incremento di oneri finanziari di circa 9 milioni – spiega il gruppo – connessi all’acquisition financing per l’acquisizione del gruppo Princes. Considerando la recente emissione del prestito obbligazionario e la riduzione dei tassi della Bce e la forte generazione di cassa, la società valuta che gli oneri finanziari per il 2025 diminuiranno per circa 15 milioni, con un forte impatto positivo sull’utile netto di gruppo”.
I ricavi consolidati combined si sono mantenuti stabili a 2,77 miliardi. A livello geografico in particolare il gruppo, che conta tra gli altri marchi come Polenghi, Delverde e Giglio, ha registrato un calo in Italia (-7%) “principalmente per effetto di una diminuzione del fatturato nei settori pasta, bakery e special products”. Al contrario le vendite in Germania sono aumentate di un 13% grazie all’incremento dei volumi nel settore dairy e italian products. Anche il Regno Unito registra un timido +1% trainato dal fish e da un maggiore prezzo medio di vendita. Negli altri mercato il calo (-1%) è legato l’andamento di pasta e oils.
Per quanto riguarda la marginalità, l’Ebitda è stato pari a 177,6 milioni in linea con la guidance data al mercato post acquisizione del gruppo Princes, con un Ebitda margin normalizzato combined del 6,4%. In miglioramento (+10,1%) il risultato operativo (Ebit) consolidato combined pari a 194,5 milioni.
Il gruppo ha registrato un free cash flow pari a 197 milioni, superiore all’Ebitda combined. La posizione finanziaria netta consolidata adjusted al 31 dicembre 2024 era pari a -346 milioni, in netto miglioramento rispetto a -437,4 milioni del 30 settembre 2024.
“I risultati conseguiti nel 2024 rappresentano una chiara testimonianza della solidità del nostro gruppo, che ha saputo generare valore anche in un contesto macroeconomico caratterizzato da pressioni deflazionistiche sui prezzi – ha commentato il presidente Angelo Mastrolia – L’integrazione con Princes procede con grande efficacia e i primi benefici derivanti dalle sinergie, in particolare sul fronte produttivo e commerciale e grazie alla centralizzazione del procurement, si stanno già traducendo in un tangibile miglioramento del capitale circolante di Princes e in un incremento della marginalità operativa, con effetti estremamente positivi sull’Ebitda. Guardiamo al futuro con fiducia, pronti a cogliere nuove opportunità di crescita e consolidamento in un mercato in continua evoluzione”.
Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione nel 2025, per il gruppo alimentare “non risulta agevole formulare previsioni sull’andamento del prossimo esercizio, che appare comunque molto positivo. La società continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria nonché al processo di integrazione delle attività all’interno del gruppo Princes al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione degli azionisti”. Tuttavia gli amministratori ritengono, “sulla base delle informazioni disponibili di escludere ragionevolmente impatti negativi significativi”.