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‘Non è mai troppo tardi’: storie di resilienza, speranza e rinascita per una seconda chance nel mondo del lavoro

Politica‘Non è mai troppo tardi’: storie di resilienza, speranza e rinascita per una seconda chance nel mondo del lavoro

ROMA – Oggi più che mai, la capacità di adattarsi e acquisire nuove competenze è fondamentale per trovare spazio in un mercato del lavoro iper competitivo.

Il progetto ‘Non è mai troppo tardi’  finanziato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, in collaborazione con Associazione Italiacamp, Fondazione Italia Digitale, Fondazione Human Age Institute ETS – ManpowerGroup e Manpower Italia risponde proprio a questa esigenza, offrendo a tanti professionisti l’opportunità di rimettersi in gioco e affrontare nuove sfide lavorative attraverso l’apprendimento di competenze digitali e soft skills. 

In un momento storico in cui le incertezze lavorative si fanno più pressanti, trovare il coraggio di ricominciare diventa una sfida cruciale. 

Per molti, il progetto ‘Non è mai troppo tardi’ è stato proprio una luce in fondo al tunnel: una possibilità di riscatto, di riaccendere la speranza e di costruire un futuro che sembrava ormai irraggiungibile. Le storie dei partecipanti sono un esempio di come, con il giusto sostegno e le competenze adeguate, sia sempre possibile rialzarsi e affrontare il mondo del lavoro con uno spirito nuovo. Dalle loro testimonianze emerge un filo conduttore che unisce storie diverse, tutte legate dalla determinazione a ricominciare e a costruirsi un futuro più stabile.

Lauel: una nuova prospettiva e un senso di appartenenza

Lauel ha 35 anni, è nato a Roma ma i genitori sono di Capo Verde, per questo non ha la cittadinanza italiana. Un percorso lavorativo segnato da precarietà e sfruttamento. Dopo una formazione umanistica e varie esperienze lavorative, tra cui lavori occasionali nel campo educativo, si è trovato senza una strada definita. “Avevo perso fiducia nel futuro e nelle mie possibilità di trovare un impiego stabile,” racconta Lauel, che prima del progetto si era rassegnato a dare ripetizioni per sopravvivere. “Non stavo più guardando avanti, mi accontentavo di quello che c’era.”

Il progetto è arrivato come un’opportunità per uscire da quella situazione stagnante e ridare senso alle sue aspirazioni. Grazie al percorso, oggi Lauel lavora come customer care presso Network Contacts, e sente di aver trovato una nuova dimensione. “Non è stato solo apprendimento, ma anche un percorso emotivo. Ho conosciuto persone che, come me, lottavano contro le stesse paure, e questo mi ha aiutato a non sentirmi più solo.”

Arianna: rinascere a 49 anni e riscoprire le proprie capacità

Arianna, 49 anni, con alle spalle una carriera nel settore commerciale e una recente esperienza come titolare di un istituto di estetica, si è ritrovata ferma e senza un lavoro dall’inizio del 2020. Sentiva il peso di un mercato del lavoro che la escludeva, rendendola invisibile per la sua età e facendole perdere fiducia nelle sue stesse competenze. “Mi sentivo fuori gioco, come se il mio valore fosse ormai sbiadito,” confessa Arianna.

Per lei, il progetto ha significato la possibilità di riaccendere le sue ambizioni e riqualificarsi, imparando a gestire le tecnologie digitali e a riscoprire le sue capacità in un contesto nuovo. “Le lezioni non erano solo un aggiornamento digitale,” spiega, “mi hanno aiutata a capire che potevo ancora essere competitiva, che potevo portare valore. Il supporto dei tutor è stato una spinta importante, mi hanno spronata a credere di nuovo nelle mie potenzialità.” Oggi Arianna ha trovato una nuova posizione in Leroy Merlin, e guarda al futuro con rinnovata fiducia.

Natalia: un sogno di riscatto e la volontà di cambiare vita

Natalia, 43 anni, è originaria della Moldavia e vive in Italia da vent’anni, dove ha lavorato come assistente familiare. Per Natalia, il corso è stata una scelta di cuore, un’opportunità di dimostrare a se stessa di poter aspirare a una carriera diversa. “Volevo più di quello che avevo sempre fatto, sentivo di poter fare di più,” racconta con determinazione.

Durante il progetto, Natalia ha scoperto l’importanza delle competenze digitali e ha imparato a lavorare in team, rafforzando la fiducia nelle proprie capacità. “Sentivo di sbloccarmi, di poter essere utile in contesti nuovi. La tecnologia mi spaventava, ma con il corso ho imparato a gestirla e a vederla come un’opportunità.” Natalia non ha ancora completato il percorso di ricollocamento, ma si sente più forte e determinata a raggiungere il suo obiettivo.

Un’esperienza che va oltre le competenze: riscoprire la forza del gruppo

Oltre alla formazione tecnica, ciò che molti partecipanti hanno trovato in “Non è mai troppo tardi” è stata una comunità di persone con cui condividere dubbi, progressi e aspirazioni. Lauel parla con affetto dei compagni di corso: “Abbiamo creato un gruppo dove nessuno si sente giudicato. Condividere le nostre storie e aiutarci a vicenda ci ha dato la forza di credere di nuovo nel futuro.” Per Natalia, l’esperienza è stata un’apertura: “Ho trovato persone con cui confrontarmi e crescere, e questo mi ha dato coraggio.”

In “Non è mai troppo tardi” molti hanno trovato non solo una guida, ma un punto di partenza per una nuova vita. È una prova che, anche quando la strada sembra incerta, non è mai troppo tardi per cambiare direzione e credere di nuovo in un domani migliore. Grazie a questo percorso, tanti professionisti sono pronti a ricominciare, armati di competenze e di una rinnovata fiducia in se stessi e nel futuro.
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