Diego De Leo (De Leo Fund): i libri diventano strumenti per dare senso all’esistenza
Roma, 16 ott. (askanews) – La Basilica Palladiana è un luogo iconico non solo per Vicenza, ma per il mondo intero. Patrimonio Unesco e prezioso gioiello palladiano, è stata scelta con forza e passione da Vera Slepoj, stimata e conosciuta psicologa recentemente scomparsa, come palcoscenico della serata finale del Premio Letterario “Il libro della vita” da lei istituito assieme a Diego De Leo, presidente di De Leo Fund.
Il premio è nato per dare un concreto riconoscimento a romanzi o saggi che, promuovendo contenuti che danno valore positivo alla vita e all’esistenza, celebrano il meglio della letteratura contemporanea. Sabato 19 ottobre la Basilica sarà la splendida protagonista della nomina del vincitore del Premio, giunto alla sua seconda edizione e frutto della scelta di una selezionata giuria di letterati e giornalisti.
Nella difficoltà di un’epoca travagliata da evoluzioni e contraddizioni, un libro può diventare un filo conduttore di valori significativi e importanti. Da questa consapevolezza è nato il Premio Letterario “Il Libro della Vita”: il contenuto importante che il Premio vuole celebrare è un testo ed un autore capaci di contribuire a delineare i principi, i contenuti, le interpretazioni, le riflessioni sul significato della vita. Tutto ciò nasce dalla casualità, ma al tempo stesso dalla consapevolezza dell’importanza di dare vita a un evento culturale dedicato alla letteratura che esalta il valore della vita, coinvolgendo figure di alto prestigio. Il Premio vedrà assegnato un riconoscimento ad un romanzo, o ad un saggio, pubblicato per la prima volta in volume cartaceo nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 30 luglio 2024.
I finalisti di quest’anno sono: Anita Likmeta con “Le favole del comunismo” (Marsilio Editori). Nel libro l’autrice racconta con tenerezza ed ironia della sua infanzia e quella di un’intera generazione in Albania, paese stremato dalla dittatura e dalla povertà; Antonio Franchini con “Il fuoco che ti porti dentro” (Marsilio Editori) Finalista al Campiello. Il libro racconta la vita e la morte di Angela, madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna dal carattere tormentato, alla ricerca di una spiegazione possibile ed Emanuele Trevi con “La casa del mago” (Ponte delle Grazie). L’autore è figlio di Mario Trevi, noto studioso e psicanalista. In questo libro, muovendosi tra autobiografia, riflessioni sul senso dei rapporti e dell’esistenza Trevi offre il suo libro più personale.
A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Maria Pia Garavaglia, Lamberto Iezzi, Don Renzo Pegoraro, Claudio Cutuli, Vincenzo Pepe e Filippo Scianna.