Come per i formaggi ci sarà un riserva. Attesi ok assemblea soci e Masaf
Milano, 12 feb. (askanews) – Il consorzio di tutela del prosciutto San Daniele va verso una modifica del disciplinare che consentirà di “segmentare” la produzione della Dop per fasce di prezzo e funzioni di consumo. Si tratterà di una differenziazione dei prodotti in base alla stagionatura, come avviene per esempio nel mondo dei formaggi duri, o al peso delle cosce fresche. Obiettivo del Consorzio è spingere i consumi, proponendo prodotti leggermente diversi a segmenti del mercato differenti.
“Questo è un progetto che andrà a definire bene la materia prima che viene utilizzata – ha spiegato il presidente del Consorzio, Nicola Martelli, in occasione di un evento a Milano sulla filiera – ogni segmento avrà una determinata caratteristica qualitativa, parliamo di peso della coscia fresca e una stagionatura minima obbligatoria”. I segmenti saranno tre: “Ci sarà un primo segmento per il canale horeca con un prodotto disossato, un segmento più classico e un altro dove sarà più regolamentata la parte delle lunghe stagionature, chiamiamola riserva”, ha detto Martelli entrando nel merito delle novità.
L’aggiornamento del disciplinare di produzione dovrà superare ancora degli step prima di potersi considerare concluso. “Il primo passaggio formale sarà l’assemblea dei soci del consorzio il prossimo 27 febbraio – ha specificato Martelli – e poi ci sarà la presentazione del nuovo disciplinare a Roma, al ministero, per l’approvazione”.
Obiettivo della modifica, ha argomentato Martelli, “è quello di andare a toccare dei mercati dove in questo momento non ci siamo o ci siamo poco: l’export, la ristorazione o di aumentare la presenza del San Daniele nei punti vendita della gdo”. In quest’ultimo caso “servirà a fornire uno strumento in più per presentare prodotti con caratteristiche differenti”.
Nel merito del progetto è intervenuto il presidente di Federdistribuzione, Carlo Alberto Buttarelli, che ha avvertito: “Stiamo molto attenti quando parliamo di segmentazione, chè non venga tradita la percezione qualitativa del prodotto. Questa direzione ha un senso e molto preciso – ha riconosciuto – ma occorre comunicare in modo chiaro al cliente perchè ha una percezione della Dop di qualità. Non sia una segmentazione solo per presidiare fasce di prezzo diverse ma sia una segmentazione funzionale” a consumi differenti. Un rischio che tuttavia il presidente del Consorzio sente di poter escludere: “Non si vogliono creare solo tre classi di prezzo. Si fa la segmentazione oltre che per toccare nuovi segmenti per informare i consumatori e trovare nuovi utilizzi. La nostra segmentazione sarà legata al processo produttivo, non è un esercizio di marketing”.