ROMA – Uno screenshot è per sempre. Dura più di un matrimonio, una legislatura e certamente più di una stagione politica. La Presidente del consiglio dovrebbe saperlo, considerando le straordinarie capacità comunicative e l’abilità nell’utilizzare i social media.
Grazie alla memoria digitale si scopre infatti che, come ricordato ieri sera anche da Andrea Scanzi, ospite abituale di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, la premier Meloni non l’ha sempre pensata allo stesso modo sul Manifesto di Ventotene.
Il duro attacco ai principi e ai valori che hanno ispirato uno dei testi fondativi dell’Unione europea ha scatenato reazioni veementi (e magari chissà anche volute).
Nel 2016 però, quello stesso scritto fu usato dall’allora deputata di opposizione per attaccare gli avversari dell’epoca Renzi, Hollande e Merkel.
“Da Renzi, Hollande e Merkel solo parole e buoni propositi, non una sola azione concreta. Sull’Europa avevano le idee più chiare nel 1941 i firmatari del manifesto di Ventotene, detenuti in un carcere che non questi tre premier europei nel 2016”.
Post ancora visibile sul sito di Fratelli d’Italia. Certo, abile com’è nel replicare alle obiezioni mosse nei confronti delle sue affermazioni, potrebbe rispondere che idee chiare non sempre equivale a dire idee giuste.
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