(Adnkronos) – Il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione, è ormai considerato un elemento identitario del nostro Paese. Una tradizione, dunque, la cui attuazione non è immune a criticità strutturali, recentemente esacerbate dalla pandemia. Il Pnrr, tramite la Missione 6, ha portato a una iniezione di investimenti e innovazione che hanno offerto al Paese gli strumenti per superare molte di queste difficoltà. A distanza di 2 anni dallo scadere del Pnrr, si rende dunque necessaria una discussione sul futuro del Ssn dopo il termine delle erogazioni di fondi europei. Saremo stati capaci di attuare iniziative con un impatto positivo durevole e favorevole alla sopravvivenza del sistema, o servirebbe una ulteriore riflessione sulle modalità di erogazione dei servizi per la salute? Di questi temi hanno parlato ieri sera gli ospiti del nuovo appuntamento di ‘Principi Attivi’, ciclo di eventi promossi da Boehringer Ingelheim Italia per affrontare alcune tra le priorità più impellenti di salute pubblica, a partire dai fondamenti legislativi fino all’impatto sui pazienti, le famiglie e la società.
L’appuntamento, intitolato ‘La Salute degli italiani tra tradizione, ripresa e resilienza’, ha coinvolto il sottosegretario al ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, il presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il segretario nazionale Fism (Federazione società medico-scientifiche italiane), Francesco Macrì, il copresidente dell’Intergruppo parlamentare per l’Innovazione sostenibile in sanità, Daniele Manca, il presidente di Fofi (Federazione Ordini dei farmacisti italiani), Andrea Mandelli. I lavori sono stati aperti da Sara Vinciguerra, Head of Corporate Affairs di Boehringer Ingelheim Italia.
L’articolo ‘Salute italiani tra tradizione, ripresa e resilienza’, confronto esperti a Roma proviene da Ragionieri e previdenza.