ROMA – Quello della Lega Lombarda sarà un congresso vero o no? Ci sarà confronto e scontro dialettico, oppure è tutta una finta col finale già definito? Queste le domande che il cronista rivolge al militante della Lega lombarda di vecchio conio che quel mondo conosce sin dall’inizio e di quel mondo continua a far parte dando una mano a leghisti ben piazzati nelle istituzioni. “No, stavolta sarà un congresso vero – risponde- d’altra parte Salvini non poteva ritardare ancora, qui la tensione cresce soprattutto dopo i brutti risultati elettorali del partito alle recenti elezioni regionali”.
Il leader Salvini è in difficoltà ma combatte, le cronache giornalistiche parlano di confronti schietti e anche con il Presidente del Veneto, Luca Zaia, che il prossimo anno potrebbe esser costretto a sloggiare lasciando il suo posto a un esponente di Fratelli d’Italia. Non è un mistero, nel tam tam quotidiano si spiega che per il primo partito d’Italia non è più possibile non avere una presidenza nelle regioni del Nord produttivo: in Piemonte c’è un presidente in quota Forza Italia, in Lombardia uno della Lega, a Fratelli d’Italia toccherà il Veneto. Con un candidato giovane che, dicono i bene informati, si sta già preparando: Matteo Zoppas, laureato in Economia Aziendale all’Università Luigi Bocconi di Milano, due Master al CUOA, in Lean Manufacturing ed in Business Administration, ha guidato Confindustria Veneto fino al 2019 e adesso è Presidente dell’Ice, l’Istituto per la promozione delle imprese italiane all’estero. Salvini ha promesso a Zaia che il Veneto resterà alla Lega, magari ancora con lui per un terzo mandato. Ma al cronista alcuni ‘fratelli’ dicono che con i numeri elettorali di oggi per il Carroccio la partita è già persa. Si vedrà.
Tornando al Congresso della Lega Lombarda, anche qui fonti ben informate riferiscono che il nuovo segretario è già stato identificato: Massimiliano Romeo, ora Presidente dei senatori leghisti. Nato nel 1971 a Monza, è nella Lega se non dalla prima ora almeno dall’ora e mezza. Lo definiscono granitico nella resistenza, per altri in tutti questi anni si è distinto per la sua ‘democristianità’, politico molto rispettoso, non ha mai attaccato, come hanno fatto molti, chi esprimeva dissenso nei confronti della linea politica del leader. Romeo lo appoggia e quindi va bene a Salvini- spiegano le fonti- ma in questi anni ha mantenuto buoni rapporti col territorio ed è ben visto anche dalla base, quella dei militanti che ancora resistono e portano i voti in Lombardia’. Sulla rete si scopre che è tifoso dell’Inter, e sposato con una sindaca di un comune lombardo esponente di Forza Italia. Per dire, in casa ci sarà sicuramente dibattito con la sua ‘Giulietta’.
Romeo è un vero liberale, rispettoso al punto di non mettere in discussione nemmeno le sparate sui social di suo fratello minore Filippo, soprannominato ‘Filippo champagne’ e personaggio famoso della movida milanese con più di 100mila follower. Filippo sui social parla chiaro e non si nasconde: gli piace bere buon champagne, giocare ai cavalli e al casinò, oziare e frequentare discoteche, e ‘ballare la fresca’. Uno pensa sia un ballo particolare ma una ricerca sul significato riporta all’inizio: ballar la fresca, infatti, è il suo magico mondo: ‘Spendere soldi in modo spensierato e sfarzoso per divertirsi, giocare, corteggiare le donne e sorseggiare del buonissimo champagne’. Tornando a Romeo, che ha buone possibilità di essere il nuovo segretario della Lega lombarda, chi lo conosce è sicuro che tornerà ad aprire le sezioni sul territorio, a parlare dei temi che interessano i ‘lumbard’ e non i ‘terun’.
E se qualcuno pensa di mettergli attorno una squadra di ‘angeli’ per controllarlo, beh non sarà facile con Romeo, visto che gli individui nati il 22 gennaio ‘possiedono un’energia intensa e turbolenta che polarizza le relazioni sociali, attraendo alcuni e allontanando altri. La loro espressività marcata li porta a confrontarsi con la sfida di gestire l’impulsività sia nella vita privata sia in quella professionale’. Non sarà facile comandarlo a bacchetta. Anche perché Romeo ha un’altra sfida difficile da scongiurare: la profezia di Umberto Bossi, il fondatore della Lega, che ben 10 anni fa si mise di traverso al progetto di Salvini di portare la Lega anche nel Sud Italia: ‘Se fa la Lega nazionale resterà solo’ disse Bossi, forse perché fiutava che polenta e cime di rapa non legano bene.
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