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Scambio di prigionieri USA-Russia: “Il più grande della storia”. Biden conferma: “Li stiamo riportando a casa”

PoliticaScambio di prigionieri USA-Russia: “Il più grande della storia”. Biden conferma: “Li stiamo riportando a casa”

ROMA . “Questo è veramente un buon pomeriggio”: queste le prime parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden in conferenza stampa, in cui ha confermato lo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia: “Li stiamo riportando a casa”, ha detto, stando all’emittente Bbc.

Il capo della Casa Bianca ha poi assicurato che le famiglie dei detenuti coinvolti “non hanno mai abbandonato la speranza”, quindi ha aggiunto che il contributo dei paesi alleati “è stato essenziale” per portare a termine l’accordo, e che il governo continuerà ora a lavorare per il “rilascio di ogni detenuto americano ingiustamente trattenuto nel mondo”. Lo scambio, aggiunge la Bbc, riguarda quattro cittadini americani e sette russi.

Ci sarebbe anche il giornalista americano del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, lo riferisce l’agenzia russa Ria Novosti. Lo scambio sarebbe già avvenuto ad Ankara grazie alla mediazione dell’intelligence turca. Novosti cita infatti fonti dei servizi di Ankara. L’operazione, che si profila come la più consistente di sempre, avrebbe riguardato in totale 26 persone detenute in Russia, Stati Uniti, Germania, Polonia, Norvegia e Bielorussia.

L’agenzia di stampa russa aggiunge che i cittadini russi in totale sono dieci, “compresi diversi con presunti legami con i servizi di intelligence russa”, oltre a “due minorenni”.

Tra i tre statunitensi, figurano invece il veterano della Marina americana Paul Whelan e il giornalista radiofonico con doppia nazionalità russa e americana Alsu Kurmasheva. La notizia viene riportata anche dall’emittente britannica Bbc, secondo cui però i prigionieri “scambiati” sarebbero solo 24.

Oltre a confermare il rilascio di Gershkovich, condannato proprio nei giorni scorsi a scontare 16 anni nelle carceri russe per spionaggio, la Bbc sostiene che ci sia anche l’attivista e oppositore politico Vladimir Kara-Murza, che detiene la doppia nazionalità russo-britannica. Si tratta di una figura di spicco del movimento che in Russia si oppone al governo del presidente Vladimir Putin. Kara-Murza è stato incarcerato per aver espresso parole di condanna contro la guerra in Ucraina.

GULLOTTA (MEMORIAL): “MA QUANTI ATTIVISTI IN CARCERE”

“Se confermata, si tratta di una notizia bellissima che ci riempie di speranza”. Così all’agenzia Dire Andrea Gullotta, docente all’Università di Palermo e membro del consiglio direttivo di Memorial Italia, contattato dalla Dire prima della conferma dello scambio da parte del precedente Biden.

Gullotta e l’associazione per i diritti umani sono a loro volta in attesa di conferme: “Sarebbe meraviglioso perché sembra coinvolgere anche tanti prigionieri politici”. Tra loro, Gullotta cita Il’ja Jashin, politico all’opposizione che da subito condannò l’intervento militare russo in Ucraina, subendo una condanna a otto anni e mezzo per aver diffuso “false notizie”, il collega Andrej Pivovarov, l’attivista di Memorial Oleg Orlov, ma anche l’artista Aleksandra Skochilenko e una del team dell’oppositore Aleksey Navalny, Ksenia Fadeeva.

E naturalmente Vladimir Kara-Murza. “La notizia dell’improvviso trasferimento di Orlov verso una destinazione sconosciuta ci ha messo in forte apprensione” ricorda Gullotta, “perché ricordava un episodio precedente, quando fu spostato a migliaia di chilometri e ne siamo venuti a conoscenza quando si trovava già nella nuova struttura penitenziaria. E ovviamente, queste manovre ricordano la vicenda Navalny”, che venne trasferito all’insaputa di tutti prima di perdere la vita in un carcere oltre il Circolo polare artico in circostanze ancora non chiare. Le manovre su Orlov sono state di poco successive alla condanna a 16 anni per Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal.

“SE CONFERMATO, UN BEL SEGNALE”

Poi, a “sparire” di prigione anche Kara-Murza e Jashin, ricorda ancora Gullota. L’ansia però avrebbe lasciato il posto alla speranza: “Abbiamo cominciato a intuire che potesse esserci sul tavolo una trattativa per uno scambio di prigionieri. Speriamo sia davvero così”. L’esponente di Memorial Italia, sezione italiana dell’organizzazione fondata in Russia per promuovere i diritti fondamentali, e sciolta a Mosca da qualche anno, evidenzia che se tutto verrà confermato “sarà il più importante scambio di prigionieri, che coinvolge in particolare prigionieri politici, difensori dei diritti umani, artisti. È un bel segnale. Kara-Murza in particolare darebbe enorme speranza: è considerato un’alternativa politica per la Russia, che in carcere era letteralmente a rischio della vita”. Secondo l’esponente di Memorial però “non va dimenticato che in Russia ancora a migliaia sono dietro le sbarre”. Gullotta avverte che proprio nelle ultime ore la Corte suprema russa ha confermato la condanna a 13 anni e nove mesi dell’attivista di Memorial Bachrom Chamroev. “La riteniamo una condanna politicamente motivata- dice il docente- perché è stato accusato di terrorismo con prove false e un processo farsa”. Infine, “la Russia detiene anche tanti soldati ucraini che, lo stiamo vedendo, vengono sistematicamente condannati per terrorismo sebbene siano dei militari che combattevano per difendere il loro Paese, in piena violazione del diritto internazionale. Uno di loro, Aleksandr Ischenko, purtroppo è morto ieri dietro le sbarre”.

L’articolo Scambio di prigionieri USA-Russia: “Il più grande della storia”. Biden conferma: “Li stiamo riportando a casa” proviene da Agenzia Dire.

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