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Scontri a Bologna, in città i volantini con i volti macchiati di rosso di Meloni e Bernini

PoliticaScontri a Bologna, in città i volantini con i volti macchiati di rosso di Meloni e Bernini

ROMA – Gli scontri avvenuti a Bologna tra collettivi e forze dell’ordine continuano ad agitare la politica italiana. Nelle ultime ore, nella città delle Due Torri, stanno circolando volantini con i volti di Giorgia Meloni e Anna Maria Bernini macchiati di rosso. A firmarli è l’organizzazione giovanile comunista Cambiare Rotta, in occasione del ‘No Meloni Day’, previsto per il 15 novembre.

BARELLI (FI): MANIFESTI VERGOGNOSI, SOLIDARIETÀ A MINISTRA BERNINI

“I manifesti contro il Governo e il ministro Bernini con i quali gruppi estremi della sinistra hanno tappezzato in queste ore la città di Bologna sono vergognosi e inqualificabili. Sono azioni come queste che alimentano un clima di odio e di scontro che nulla hanno a che fare con il civile confronto democratico. Al ministro Bernini la nostra solidarietà, certi che non si farà intimidire nella sua azione e ci auguriamo che siano in tanti a prendere le distanze da quanto sta accadendo”. Così in una nota Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.

BIGNAMI (FDI): PIENA SOLIDARIETÀ A PRESIDENTE MELONI

“I manifesti apparsi oggi a Bologna, che raffigurano il presidente Meloni e il ministro Bernini con volti insanguinati, sono da condannare senza indugio. Questi manifesti, vili e carichi di odio, sono il risultato di un linguaggio aggressivo con cui le opposizioni cercano di ostacolare il lavoro del governo. Tutti si devono sentire responsabili per un clima politico infuocato che troppe volte, purtroppo, sfocia in questa ingiustificata violenza. Con la speranza che tutte le forze politiche condannino fermamente questi atti di intimidazione, rivolgo piena solidarietà al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, bersaglio di queste aggressioni brutali”. Lo afferma Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia e viceministro al Mit.

FI: CLIMA FRANGE VIOLENTE INACCETTABILE, SOLIDARIETÀ BERNINI E MELONI

“Questi i manifesti apparsi nelle ultime ore a Bologna. Questo è il clima che alcune frange violente vorrebbero imporre a Bologna, all’Emilia Romagna e all’Italia. Del tutto inaccettabile. Solidarietà al Ministro Bernini, al Presidente del Consiglio e a tutto il governo”. Così Forza Italia sui suoi profili social, postando le immagini dei manifesti apparsi oggi a Bologna.

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IL POST DI CAMBIARE ROTTA

“Il 17 novembre ricorre la Giornata internazionale degli Studenti e come universitari, insieme agli studenti medi, scenderemo in piazza nella giornata del 15 novembre in tutto il Paese per uno sciopero studentesco nazionale, nel #NoMeloniDay – ATTO II”, è scritto in un post Instagram sulprofilo di Cambiare Rotta. “Il Governo Meloni attacca il diritto allo studio portando avanti i tagli all’istruzione, è complice del genocidio in Palestina e Medio Oriente, continua ad inviare armi all’Ucraina e promuove il ddl 1660, rendendo la repressione del dissenso una pratica sempre più legittimata. Il mondo dell’istruzione è da anni sotto attacco e svilito della sua funzione emancipatoria e di ascensore sociale: diciamo da tempo che le università, date in pasto agli interessi dei privati e della classe dirigente, sono uno snodo strategico nella competizione internazionale e nella guerra, come dimostrano gli accordi con i privati e il comparto bellico. Spogliate dei fondi necessari, che vengono dirottati per soddisfare le volontà guerrafondaie e i bisogni delle aziende, diventano appannaggio di un’élite di giovani, producendo una fortissima selezione sociale, per cui i pochi che possono permettersi di concludere il “normale” percorso accademico, vedono di fronte a sé un futuro fatto di precarietà e sfruttamento, in cui l’accesso ad un lavoro dignitoso è totalmente negato. Siamo di fronte ad un tendenza in crescita dello svilimento del ruolo sociale dell’educazione e dello sviluppo del sapere. La manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare aprirà una stagione di tagli e di austerità per le spese sociali, a partire dai 500 milioni decurtati dal FFO rispetto allo scorso anno. Il sistema universitario soffre un definanziamento strutturale da oltre trent’anni e sarà ulteriormente colpito dalla nuova manovra, che, sommata all’autonomia differenziata, andrà a distruggere la didattica e il diritto allo studio per sempre più studenti”.
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