Milano, 16 mar. (askanews) – Sabato 22 marzo all’Università di Scienze Gastronomiche (Unisg) di Pollenzo (Cuneo) torna la terza edizione di “Se la Langa è così”, appuntamento dedicato alla conoscenze della storia e della produzione enologica di eccellenza di Langa, Roero e Monferrato.
L’evento, organizzato dall’Università con il supporto di Slow Wine, Banca del Vino e Albergo dell’Agenzia, nasce con l’obiettivo di creare un dialogo aperto tra appassionati under 30 e produttori storici, offrendo un’occasione di degustazione e riflessione sulle sfide e sulle opportunità del mondo del vino.
“Se la Langa è così” non è solo un viaggio sensoriale tra le eccellenze vinicole del territorio (dal Barolo al Barbaresco, dal Dolcetto al Nebbiolo all’Alta Langa) ma un momento di confronto sulle radici culturali e sulle prospettive del settore, con particolare attenzione a temi attuali come il consumo consapevole di alcol e l’impatto della viticoltura sulla salute e sull’ambiente.
L’evento ospiterà oltre 80 produttori di riferimento per il panorama enologico delle colline del basso Piemonte. La giornata prende il via alle 10 con un convegno riservato ai rappresentanti delle aziende vitivinicole, dedicato al rapporto tra vino e salute. Esperti del settore medico e della nutrizione interverranno esponendo i recenti studi sugli effetti del vino sulla salute, mentre alcuni ricercatori Unisg presenteranno le nuove tendenze legate ai consumi, e ricerche sulla percezione dei consumatori verso nuove tipologie di prodotto come i vini dealcolati e i “proxy wines”. Interverranno inoltre Paolo Tibaldi, Giancarlo Gariglio e Carlo Petrini. Nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 17.30, si svolgerà l’ormai collaudata formula degli incontri e delle degustazioni con tavolate che, a rotazione, vedranno al tavolo i giovani e i vari produttori dialogare tra loro.
Quest’anno la manifestazione si avvale del sostegno della Banca d’Alba, grazie a cui, oltre all’evento, verrà realizzata una pubblicazione che racchiude la parte narrativa, documentaria e storica di questo progetto fortemente voluto dall’Università di Pollenzo e da Carlo Petrini.