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giovedì, Novembre 28, 2024

Tennis, Sinner: “Non sono stato trattato diversamente da altri”

AttualitàTennis, Sinner: "Non sono stato trattato diversamente da altri"

L’azzurro torna a parlare del caso doping a Espn

Roma, 26 ago. (askanews) – “Non sono stato trattato diversamente da qualsiasi altro giocatore”. Jannik Sinner ne parla a Espn a proposito della sua positività accidentale e del fatto di aver potuto continuare a giocare. “Il motivo per cui ho potuto continuare a giocare – continua – è perché sapevamo esattamente da dove proveniva la sostanza incriminata e com’era entrata nel mio organismo – ha detto Sinner -. Abbiamo capito subito quale fosse il problema e per questo lo abbiamo detto immediatamente alle autorità, spiegando tutto per filo e per segno. Non ho avuto un trattamento diverso dagli altri, il processo è stato molto lungo e non è stato un periodo semplice. Capisco che la posizione in cui sono io mi ha permesso di poter avere i migliori avvocati, un ottimo team legale, ma questo non significa che sono stato trattato diversamente dagli altri”. L’azzurro ha poi parlato di quanto difficile siano stati per lui questi mesi e di come ora si sia tolto un peso dalle spalle: “È stato un momento pieno di dubbi e di incertezze, ma adesso è tutto finito, mi sento meglio, più leggero. Posso dire che non auguro a nessun giocatore di passare quello che ho passato io e spero che la gente capisca il perché ho potuto continuare a giocare. Adesso guardiamo avanti”. UN anno complicato per Sinner: “Mi sono ammalato spesso, ci sono notti che non dormivo pensando al procedimento in corso, non avevo energie e tutto questo si è visto, ad esempio a Wimbledon – dice Sinner -. Ci sono stati dei problemi fisici, forse anche dovuti alla situazione che avevo dentro, mi sentivo diverso in campo e non ero felice, non ero me stesso. Spero di riuscire a voltare pagina, ci vorrà ancora un po’ di tempo, e spero di tornare ad essere felice. Ogni torneo che ho giocato avevo ed ho ancora, anche per questo Us Open, delle basse aspettative. Fisicamente, per quello che è successo, per i malanni e per altro, non sono dove vorrei e ancora non mi sento me stesso. Continuare a giocare non è stato facile, ma nella mia testa sapevo di essere innocente e questo ha aiutato. Gli errori possono capitare, purtroppo questo è stato molto grande, ma sono felice di come è andata a finire”.

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