(Adnkronos) –
“Imporremo dazi del 25% su tutte le auto non prodotte negli Stati Uniti. Se le auto vengono prodotte qui, non ci sono dazi”. Donald Trump annuncia l’introduzione di dazi sull’industria dell’auto. “E’ l’inizio del giorno della liberazione in America. Ci riprenderemo una parte del denaro che ci è stato portato via, imporremo dazi a paesi che hanno fatto affari qui, portando via lavoro”, dice il presidente degli Stati Uniti.
“L’industria automobilistica continuerà a produrre crescita, fiorirà come mai accaduto in passato. Entrerà una cifra tra 600 miliardi e 1 trilione di dollari nel giro di due anni, saranno numeri altissimi sin dall’inizio”, dice Trump firmando un ordine esecutivo.
“Avevamo perso impianti, che sono stati spostati in Canada e Messico. Ora sono stati fermati e vengono trasferiti nel nostro paese. La Honda costruirà in Indiana uno dei più grandi impianti: non sarebbe successo senza quello che stiamo facendo. Chi costruisce le auto negli Usa non sarà sottoposto a dazi. Molte aziende straniere hanno già costruito qui impianti che al momento sono utilizzati solo parzialmente, saranno in grado di espandere l’attività senza costi aggiuntivi”, aggiunge Trump. “Altre aziende verranno qui, stanno cercando siti” per realizzare nuovi impianti.
L’annuncio odierno costituisce una nuova tappa verso la scadenza del 2 aprile. All’inizio del prossimo mese, come ha ribadito più volte Trump, gli Stati Uniti vareranno nuovi dazi sulla base del criterio della reciprocità: “Tasseremo chi ci tassa”, ha detto più volte il presidente, puntando il dito anche contro l’Unione Europea, rea – secondo la Casa Bianca – di aver tratto benefici per anni dal rapporto commerciale sbilanciato con gli Usa.
Nelle ultime ore, Trump ha definito gli europei “parassiti” allineandosi alle considerazioni espresse dal vicepresidente JD Vance nella celeberrima chat, svelata da The Atlantic, in cui funzionari di alto livello hanno interagito prima del raid americano contro gli Houthi.
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