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Trump sceglie il podcaster di estrema destra Bongino come vice direttore dell’FBI

PoliticaTrump sceglie il podcaster di estrema destra Bongino come vice direttore dell’FBI

ROMA – Il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha comunicato attraverso i suoi canali social che Dan Bongino, ex agente di polizia e dei servizi segreti a New York, nonché noto opinionista e podcaster di destra, assumerà la carica di vicedirettore dell’FBI.

Questa nomina, che non richiede l’approvazione del Senato, pone al vertice dell’agenzia due figure considerate leali sostenitrici del Presidente, rompendo con la tradizione di affidare i ruoli esclusivamente a agenti operativi con lunga esperienza.

UNA SCELTA INUSUALE

Bongino, che ha fatto tre tentativi elettorali prima di ritagliarsi un ruolo di rilievo nel panorama mediatico, non ha mai prestato servizio all’interno dell’FBI. La sua carriera, caratterizzata da posizioni fortemente polarizzanti, lo rende un candidato atipico per ricoprire una funzione strategica in un’agenzia nota per la sua storica indipendenza. In un annuncio, Trump ha sottolineato come la decisione di affidare il ruolo al nuovo vice rappresenti un segnale di continuità con una visione di governo che premia la fedeltà e l’innovazione nel modo di comunicare e operare.

LE REAZIONI

La notizia ha suscitato reazioni contrastanti all’interno dell’FBI e tra gli osservatori esterni. Secondo fonti interne, l’associazione degli agenti aveva espresso il desiderio che il prossimo vicedirettore fosse un agente attivo, come da una consuetudine che dura da 117 anni.

Natalie Bara, capo dell’associazione, insieme al vicepresidente Jen Morrow, aveva chiesto che la nomina ricadesse su un profilo con comprovata esperienza operativa. La scelta di Bongino, noto per il suo passato da opinionista e per le sue dichiarazioni controverse, alimenta timori di una possibile politicizzazione dell’agenzia.

UN NUOVO ASSETTO

La decisione arriva in un periodo di grandi cambiamenti per l’FBI, con il Dipartimento di Giustizia che ha recentemente sostituito alcuni dirigenti senior, portando alla luce una profonda instabilità interna. Il nuovo assetto, che vede Kash Patel alla guida come neo-direttore e Bongino come suo vice, è stato definito da alcuni come il “duo meno esperto” nella storia dell’agenzia, sollevando interrogativi sulla capacità di gestire un’organizzazione di 38.000 dipendenti e un budget di circa 11 miliardi di dollari.

Fonti vicine all’interno dell’FBI hanno evidenziato come questa mossa rappresenti un netto allontanamento dalle pratiche tradizionali, con timori che la mancanza di esperienza operativa possa compromettere la gestione di operazioni complesse, che includono collaborazioni internazionali e indagini su questioni di alta sicurezza.

IL PASSATO E LE CONTROVERSIE DI BONGINO

Il percorso di Bongino, che lo ha visto protagonista sia come ex agente sia come personaggio mediatico, è stato segnato da affermazioni controverse. L’ex conduttore di Fox News, che nel 2021 ospitò Trump nel suo programma, è stato spesso al centro di dibattiti per aver diffuso notizie non confermate, dalla falsificazione delle elezioni del 2020 alla minimizzazione delle misure di sicurezza sanitaria contro il coronavirus. Tali posizioni hanno alimentato il risentimento tra una parte dell’opinione pubblica e sollevato ulteriori dubbi sulla capacità dell’FBI di mantenere la sua storica imparzialità.

In una recente e-mail indirizzata all’agenzia, Patel ha dichiarato: “Vi sosterrò sempre, perché voi sostenete il popolo americano”, sottolineando così il legame ideologico alla base di questa riorganizzazione.
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