(Adnkronos) –
Altri 160mila soldati per Vladimir Putin. Il presidente russo ha firmato un decreto per la leva di primavera con cui Mosca prevede di reclutare 160mila uomini tra i 18 e i 30 anni. La coscrizione, al via da oggi fino al 15 luglio, è la più grande degli ultimi 14 anni e rappresenta un segnale chiaro per un paese impegnato da 3 anni nella guerra contro l’Ucraina.
I coscritti, di norma, non vengono inviati al fronte a combattere. In realtà, in relazione al conflitto in corso è stata più volte segnalata la presenza di coscritti al fronte. In particolare, soldati di leva sarebbero stati schierati nel Kursk, la regione invasa dalle forze armate ucraine da agosto 2024.
Il ministero della Difesa russo afferma ora che i soldati di leva non verranno destinati a reparti impiegati nelle regioni di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, che la Russia controlla parzialmente e che ha comunque annesso al proprio territorio. Le nuove reclute verranno inviate alle loro destinazioni a partire dal 10 aprile, come ha spiegato il viceammiraglio Vladimir Tsimlyansky, numero 2 del Direttorato che si occupa di organizzazione e mobilitazione nell’ambito dello Stato maggiore.
I negoziati per porre fine alla guerra procedono lungo una strada condizionata dai paletti fissati da Mosca. Il cessate il fuoco proposto dagli Usa è stato accettato dall’Ucraina. La Russia, invece, ha apparentemente detto sì alla tregua per le infrastrutture energetiche e per il Mar Nero. In realtà, raid e attacchi proseguono a cadenza quotidiana, con una tattica che appare in evoluzione.
Un’analisi dell’Institute for the Study of War (Isw), think tank basato negli Stati Uniti, evidenzia come nel fine settimana le forze russe abbiano colpito un ospedale militare e un’infrastruttura civile nella città di Kharkiv. I blogger militari russi ritenuti vicini al Cremlino concordano con un recente articolo del quotidiano tedesco Bild secondo cui le forze russe hanno “modificato la loro tattica di attacco con droni a lungo raggio e ora hanno droni che si aggirano a diversi chilometri dai loro obiettivi ad altitudine elevata” prima di condurre le offensive con più velivoli senza pilota.
“I blogger militari hanno inoltre ipotizzato che queste tattiche abbiano facilitato i recenti attacchi con droni russi su Kharkiv, Odessa e Dnipro”, ha precisato l’Isw.
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