Roma, 7 mar. (askanews) – “Dobbiamo rispettare l’impegno con la Nato del 2% del Pil per la difesa ma sono spese che non incidono su altro, ieri abbiano deciso che le scorporiamo dal Patto di stabilità perciò non si toccano altre spese”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto in una conferenza stampa alla Camera a proposito del nuovo impegno economico per la difesa europea.
“Le spese non sono solo per le armi – ha spiegato – è più ampio il concetto di sicurezza di cui c’è una esigenza incontrovertibile, significa sicurezza cibernetica, infrastrutture, innovazione, ricerca, tutto ciò che garantisce la sicurezza dei cittadini, anche i militari per strada, gli uomini che vengono impegnati nella lotta al terrorismo, quelli a difesa dei confini, per la sicurezza nel Mediterraneo, in mare per la protezione delle navi mercantili nel canale di Suez e nel Mar Rosso, la Protezione civile e le missioni di pace. Non bisogna semplificare nè mistificare – ha concluso -, le spese per la sicurezza favoriscono anche la crescita e speriamo ci sia anche il contributo dei privati”.