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Ulteriore scossa in Myanmar, bilancio ufficiale arriva 1.700 vittime

AttualitàUlteriore scossa in Myanmar, bilancio ufficiale arriva 1.700 vittime

Milano, 30 mar. (askanews) – Il bilancio delle vittime del terremoto in Myanmar è aumentato a 1.700 persone. Il tutto mentre una scossa di assestamento di magnitudo 5,1 ha colpito nelle ultime ore a 28 km a nord-ovest di Mandalay, nel comune di Mattara: ulteriore colpo alla terra già martoriata, dove i soccorsi sono etremamente complessi. E si prevede che il numero delle vittime aumenterà notevolmente.

La giunta militare al potere in Myanmar ha dichiarato in una nota rilasciata oggi che circa 1.700 persone sono state uccise dal terremoto, circa 3.400 sono rimaste ferite e circa 300 risultano disperse. Intanto continua la corsa alla ricerca dei sopravvissuti mentre l’ONU avverte che la carenza di forniture mediche sta ostacolando i soccorsi.

I vertici militari del Myanmar hanno dichiarato in precedenza che almeno 1.600 persone sono state uccise e più di 3.400 ferite a seguito del terremoto di venerdì.

L’Onu ha spiegato che per le operazioni di soccorso ci sono ostacoli quasi insormontabili: dalle strade bloccate agli edifici crollati, aggiungendo che la mancanza di forniture mediche sta rendendo la risposta al terremoto molto più difficile di quanto sarebbe altrimenti.

Secondo l’ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), gli ospedali in alcune zone del Myanmar centrale e nord-occidentale, tra cui Mandalay e Sagaing, hanno difficoltà a gestire l’afflusso di feriti.

Le operazioni di soccorso sono giunte al terzo giorno e i tentativi di trovare sopravvissuti si stanno intensificando dopo il devastante terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito il Paese e la vicina Thailandia, dove almeno 17 persone a Bangkok sono morte.

Il sisma iniziale ha colpito nei pressi della città di Mandalay, nel Myanmar centrale, nel primo pomeriggio di venerdì, seguito pochi minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6,7.

Le scosse hanno fatto crollare edifici, abbattuto ponti e deformato strade, provocando una distruzione di massa in una città che conta più di 1,7 milioni di persone ed è la seconda più grande del Paese.

Il Myanmar è in crisi da quando l’esercito ha rovesciato il governo eletto di Aung San Suu Kyi nel 2021, innescando proteste di massa che sono sfociate in una ribellione armata contro la giunta (il governo militare del Myanmar).

Dopo quattro anni di guerra civile contro i gruppi ribelli, le forze governative hanno perso il controllo di gran parte del Myanmar e molti luoghi sono ormai troppo pericolosi per essere raggiunti dai gruppi umanitari.

Secondo le Nazioni Unite, oltre 3 milioni di persone sono state sfollate a causa dei combattimenti e circa 20 milioni sono in difficoltà.

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