ROMA – Le conquiste faticosamente ottenute dall’Unicef nella lotta alla malnutrizione infantile “vengono vanificate perché i partner umanitari e nutrizionali si trovano ad affrontare una crisi diversa e sempre più profonda, ovvero il forte calo dei finanziamenti per il nostro lavoro salvavita”. Lo denuncia l’associazione, in un comunicato. “Il problema non è solo la quantità delle riduzioni, il problema è anche il modo in cui sono state effettuate: in alcuni casi, all’improvviso e senza preavviso, non lasciandoci il tempo di mitigarne l’impatto sui nostri programmi per i bambini- spiega Kitty van der Heijden, Vicedirettrice generale dell’Unicef-. All’inizio di questa settimana, ho visto di persona le conseguenze della crisi dei finanziamenti visitando la regione di Afar, nel nord dell’Etiopia, e Maiduguri, nel nord-est della Nigeria. A causa delle carenze di fondi in entrambi i Paesi, quasi 1,3 milioni di bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta grave potrebbero perdere l’accesso alle cure nel corso dell’anno, con un rischio maggiore di morte.
SENZA FARMACI E VACCINI LA VITA DEI BAMBINI È IN PERICOLO
Ad Afar, una regione soggetta a siccità e inondazioni ricorrenti, ho visitato un’équipe mobile per la salute e la nutrizione che fornisce servizi salvavita alle comunità di pastori in aree remote prive di cliniche sanitarie. Queste squadre sono fondamentali per fornire ai bambini assistenza vitale, tra cui il trattamento di gravi deperimenti, vaccinazioni e farmaci essenziali. Senza questi interventi critici, la vita dei bambini è in pericolo. Solo 7 delle 30 unità mobili per la salute e la nutrizione che l’Unicef sostiene ad Afar sono attualmente operative, e questo è il risultato diretto della crisi globale dei finanziamenti”.
A MAGGIO FINIRANNO I FARMACI CONTRO LA MALNUTRIZIONE
Prosegue Kitty van der Heijden Vicedirettrice generale dell’Unicef: “Secondo le nostre stime, senza nuove fonti di finanziamento, a maggio l’Unicef esaurirà le scorte di alimenti terapeutici pronti all’uso (Rutf) per il trattamento dei bambini affetti da grave deperimento, con conseguenze disastrose per i circa 74.500 bambini che, secondo le stime, in Etiopia hanno bisogno di cure ogni mese. In Nigeria, dove circa 80.000 bambini al mese hanno bisogno di cure, potremmo esaurire le scorte di RUTF tra questo mese e la fine di maggio. Tuttavia, l’attenzione non può essere concentrata solo sul RUTF o sul trattamento di un bambino quando diventa gravemente malnutrito. I programmi devono fornire servizi per evitare che in primo luogo i bambini diventino malnutriti, tra cui il sostegno all’allattamento, l’accesso all’integrazione di micronutrienti come la vitamina A e la garanzia di ricevere i servizi sanitari di cui hanno bisogno per altre malattie. La crisi dei finanziamenti va ben oltre l’Etiopia e la Nigeria, sta accadendo in tutto il mondo e a farne le spese sono i bambini più vulnerabili.
La nostra più grande preoccupazione immediata è che anche un breve arresto delle attività critiche salvavita dell’Unicef metta a rischio la vita di milioni di bambini in un momento in cui i bisogni sono già acuti. L’Unicef stima che più di 213 milioni di bambini in 146 Paesi e territori avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2025. Siamo determinati a rimanere e a fornire assistenza ai bambini del mondo, soprattutto in un momento di bisogno senza precedenti”.”L’Unicef- conclude- si impegna a collaborare con i suoi partner per garantire che gli sforzi umanitari e di sviluppo globali rimangano efficienti, efficaci e responsabili.Mentre nelle capitali di tutto il mondo sono in corso le revisioni dell’assistenza estera, voglio ricordare ai leader di Governo che ritardare l’azione non danneggia solo i bambini, ma fa aumentare i costi per tutti noi. Investire nella sopravvivenza e nel benessere dei bambini non è solo la cosa giusta da fare, ma è anche la scelta economicamente più vantaggiosa che un governo possa fare”.
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