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Università, Di Marzio (Andisu): Diritto allo studio, protocollo con la GDF per contrastare le frodi e certezza sui redditi degli studenti internazionali

PoliticaUniversità, Di Marzio (Andisu): Diritto allo studio, protocollo con la GDF per contrastare le frodi e certezza sui redditi degli studenti internazionali

ROMA – Si è tenuto oggi presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) l’evento “Coltivare talenti internazionali: le borse di studio nel Sistema Italia”.

Un’occasione per presentare l’azione del Governo per la promozione dei programmi di borse di studio a beneficio di cittadini internazionali e italiani residenti all’estero, portata avanti anche attraverso un’adeguata azione tesa a contrastare l’ottenimento illegittimo dei benefici economici, in collaborazione con la Guardia di Finanza. Aperto dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, all’incontro hanno partecipato il ministro dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, il comandante generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, e il presidente vicario dell’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario, Emilio Di Marzio.

“L’accesso meritocratico all’università è un principio sancito dalla Costituzione – ha detto Di Marzio – e le borse di studio sono uno strumento fondamentale per garantire tale diritto. In particolare, la presenza sempre più numerosa di studenti stranieri contribuisce positivamente al ranking internazionale dei nostri atenei e alla generale sostenibilità del sistema universitario, messa a rischio dal generale calo demografico. Con la collaborazione tra Ministero dell’Università e della Ricerca, Guardia di Finanza e ANDISU, trasferita poi a livello locale agli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario e alle Fiamme Gialle, è stato possibile intensificare le azioni di prevenzione e contrasto delle frodi, garantendo un utilizzo più equo ed efficiente delle risorse pubbliche. Ogni euro illegittimamente percepito da chi non ne ha diritto, restringe le opportunità per i veramente capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, italiani e stranieri. ANDISU ha inoltre contribuito al lavoro che il Ministero degli Esteri e il MUR hanno realizzato per l’individuazione degli uffici esteri competenti al rilascio delle certificazioni attestanti la situazione economica degli studenti.

Negli ultimi dieci anni – ha aggiunto Di Marzio – la presenza di studenti stranieri in Italia è aumentata considerevolmente, arrivando a 156.033 iscritti su 2.288.889 (anno di riferimento 2023/2024), pari dunque al 6,8% del totale. In questo quadro, gli studenti totalmente esonerati dai costi universitari sono 607.450, di cui 243.158 beneficiari di borse di studio regionali (dati a.a. ‘22/’23).

L’importo della contribuzione media – aggiunge Di Marzio – è di circa 3mila euro. A questo si aggiungono tutti i servizi di alloggio e i milioni di pasti erogati ogni giorno. Numeri, questi, che ci devono portare a realizzare un sistema più attento nell’erogazione delle borse di studio, liberando ulteriori risorse per i più meritevoli. Tutti – ha concluso – dobbiamo lavorare per un sistema educativo in grado di valorizzare il merito e garantire a ogni studente, indipendentemente dalla provenienza, l’opportunità di esprimere il proprio potenziale. Così come dobbiamo stimolare i nostri studenti a compiere esperienze di studio all’estero, un completamento della loro formazione che ne aumenterà le chance occupazionali al loro rientro. Un ringraziamento – conclude Di Marzio – va al MAECI, per l’ospitalità e per la funzione essenziale che sta svolgendo per il diritto allo studio, al MUR per l’attenzione e il coinvolgimento di ANDISU in tanti passaggi essenziali di un percorso di sviluppo e consolidamento del diritto allo studio universitario, di cui non si ha memoria nel passato recente, e alla Guardia di Finanza, che si è prestata a collaborare nella declinazione di procedure di controllo standardizzate che contribuiscono a rendere omogeneamente capillare sul territorio nazionale la garanzia di accesso al diritto allo studio”.
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