ROMA – La sala del ricevimento apre mentre John Coltrane suona ‘My favorite things’, brano simbolo del jazzista afroamericano. A villa Miani l’ambasciata americana in Italia ha dato appuntamento per seguire in diretta le ultime ore del voto negli Usa, “watch party” si chiama. Le casse diffondono musica jazz mentre nella splendida villa che domina Roma da Monte Mario iniziano ad arrivare gli ospiti. “In questa notte importante celebriamo la democrazia”, dice l’ambasciatore americano in Italia Jack Markell.
Nei saloni di villa Miani ci sono bandiere americane, spillette celebrative, postazioni per una foto ricordo tra i cartonati di Donald Trump e Kamala Harris. Nessuno si sbilancia, per ora si mangia e si beve.
Arriva una discreta pattuglia parlamentare, per lo più di centrodestra: il ministro Ciriani, la ministra Roccella; e poi i deputati Cattaneo e Mulé (Fi), Cangiano (Fdi), Candiani (Lega), la sinistra è rappresentata da Arturo Scotto (Pd). Sono attesi anche Valditara e Salvini.
C’è il presidente della Figc Gabriele Gravina, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis. Tanti studenti, italiani e americani in Italia. “È stata una campagna elettorale molto dura- ammette l’ambasciatore Markell- in tempi come questi dobbiamo rafforzare la democrazia per le giovani generazioni”.
Intanto, il buffet è preso d’assalto. Menù italiano: cacio e pepe, parmigiana, panini e tartine.
L’articolo USA, jazz e cacio e pepe: il party all’ambasciata americana di Roma per la lunga notte del voto proviene da Agenzia Dire.
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