ROMA – “Abbiamo avuto una riunione di emergenza con tutti gli ambasciatori d’Italia presenti nell’area, a cominciare da quello a Damasco, ma anche con l’ambasciatore in Russia e con l’ambasciatore in Turchia, per una valutazione generale della situazione. Per quanto riguarda le notizie che riguardano gli italiani, cominciamo dalla nostra ambasciata in residenza dell’ambasciatore. Stamattina un gruppo armato è entrato nel giardino della residenza dell’ambasciatore d’Italia, non c’è stata violenza nei confronti né dell’ambasciatore né dei carabinieri, hanno portato via soltanto tre automobili e tutto è finito lì, sono stati per qualche tempo nel giardino, evidentemente volevano verificare se c’erano militari di Assad o se c’era una documentazione particolare, ma non sono stati toccati né il nostro ambasciatore né i carabinieri che erano nella residenza”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa dall’Unità di crisi della Farnesina. Ora, prosegue, “sono al sicuro fuori dalla residenza dell’ambasciata, continuano a lavorare da remoto, quindi la situazione è completamente sotto controllo in una situazione complicata”.
TAJANI: CIRCA 15 ITALIANI VARCATO CONFINE, ORA SONO A BEIRUT
Tajani ha fatto sapere che “per quanto riguarda i nostri concittadini, questa notte un gruppo di circa 15 nostri connazionali ha varcato la frontiera Siria-Libano e con il sostegno della nostra ambasciata Beirut sono riusciti ad entrare in Libano e adesso sono sistemati in abitazione, in conventi a Beirut. Ieri erano arrivati altri in Giordania, non ci sono altri cittadini italiani che chiedono di lasciare il paese, molti sono sposati con Siriani o viceversa”. “Il consiglio che ha dato l’ambasciata- aggiunge- è di rimanere a casa, gli italiani che sono a Aleppo sono in questo momento tranquilli perché la situazione è calma, quelli che sono a Damasco, quelli che volevano lasciare la città l’hanno fatto, quelli che volevano rimanere sono rimasti e sono in casa. Naturalmente, siamo pronti a fare tutto ciò che serve, per i nostri connazionali se dovessero essere aiutati a lasciare la Siria, ma in questo momento non abbiamo richieste, l’unità di crisi opera 24 ore su 24, anche durante la nottata è stato in contatto con la nostra ambasciata a Beirut per l’aiuto ai connazionali che faticavano a superare la frontiera, erano rimasti in una zona grigia e grazie al lavoro della nostra ambasciata a Beirut siamo riusciti a farli arrivare, sono adesso tutti al sicuro”.
TAJANI: SCONFITTA REGIME ASSAD MI PARE CHIARA
“Assad è finito, mi pare che non esiste più. Mi pare difficile che ci sia o possa esserci una reazione. Non c’è stata una reazione militare se non all’inizio da parte russa, non c’è stata da parte iraniana, neanche i 2000 Hezbollah che dovevano andare a combattere si sono visti. Quindi, credo che la sconfitta del regime sia chiara. Vedremo cosa succederà adesso, per me è importante l’unità della Siria, evitiamo che ci possano essere divisioni territoriali che possono provocare instabilità, noi abbiamo interesse, visto che è un paese che si affaccia sul Mediterraneo, alla stabilità” del Paese. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa dall’Unità di crisi della Farnesina.
“Fortunatamente in questo momento- aggiunge Tajani- non c’è una guerra civile. Questo significa anche ridurre il numero degli sfollati, ridurre il numero dei profughi, anche perché poi le frontiere sono chiuse ed è difficile per i siriani poter abbandonare il paese”.
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