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martedì, Gennaio 14, 2025

Violenza donne, Salvini: “Motivi umanamente comprensibili? Questa non è giustizia”

PoliticaViolenza donne, Salvini: “Motivi umanamente comprensibili? Questa non è giustizia”

BOLOGNA – “Quali ‘motivi umanamente comprensibili’ possono giustificare una mostruosità del genere? Allucinante. Questa non è giustizia”. Lo scrive sui social il vicepremier e ministro Matteo Salvini, commentando la sentenza della Corte di Assiste di Modena che ha condannato a 30 anni e non all’ergastolo Salvatore Montefusco, ex imprenditore edile che ha ucciso a fucilate moglie e figliastra nel modenese. Sulla stessa sentenza è intervenuta anche la ministra per le Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella.

ROCCELLA: “NELLA SENTENZA DI MODENA ELEMENTI PREOCCUPANTI”

“Leggeremo ovviamente il testo integrale della sentenza, ma se ciò che emerge dagli stralci pubblicati oggi venisse confermato, il pronunciamento della Corte d’Assise di Modena nei confronti dell’uomo responsabile dell’uccisione della moglie e della di lei figlia conterrebbe elementi assai discutibili e certamente preoccupanti che, ove consolidati, rischierebbero non solo di produrre un arretramento nell’annosa lotta per fermare i femminicidi e la violenza maschile contro le donne, ma anche di aprire un vulnus nelle fondamenta che reggono il nostro ordinamento”. Lo dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.“Il problema – prosegue – non è la comminazione della pena, non è la sua entità, non sono le valutazioni processuali proprie dell’esercizio della giurisdizione. Ciò che colpisce è il ragionamento a monte che sembrerebbe aver orientato la Corte, per la quale, a quanto si legge, ‘la situazione che si era creata nell’ambiente familiare’ avrebbe ‘indotto’ l’imputato ‘a compiere il tragico gesto’, con la conseguenza di una ‘comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l’autore a commettere il fatto reato’. Non credo sfugga a nessuno la pericolosità di ragionamenti di questo tipo, fondati su un nesso causale in grado di ‘indurre’ per motivi ‘umanamente comprensibili’ una duplice uccisione. Se si affermasse un principio di questo tipo – conclude Roccella – lo sforzo di promozione di quel cambiamento culturale che tutti vogliamo non compirebbe certo un passo avanti ma ne farebbe molti indietro”
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