E per riconversione, imputabili a operato Arif e quindi Regione
Roma, 3 mar. (askanews) – “Gli ulteriori 30 milioni di euro stanziati dal governo per il reimpianto di varietà resistenti alla Xylella fastidiosa e per la riconversione delle aree colpite sono una boccata d’ossigeno importante per i tantissimi produttori agricoli ormai da tempo in difficoltà, ma è fondamentale che la messa a terra di tali risorse avvenga rapidamente e, soprattutto, in maniera chiara e trasparente”. Lo ribadisce in una nota il direttore della Copagri Puglia Alfonso Guerra, alla vigilia di una riunione per valutare e condividere eventuali proposte di modifica all’ultimo Decreto Ministeriale sulla Xylella.
“Come abbiamo già avuto modo di evidenziare e come illustreremo nel dettaglio domani, sono molto numerose le ombre e le lacune legate all’impiego degli ingenti fondi che negli ultimi anni sono stati destinati alle attività di reimpianto e riconversione produttiva e agli indennizzi”, rimarca il direttore, ad avviso del quale si tratta di “ombre perlopiù imputabili all’operato dell’ARIF e, di riflesso, a quello della Regione Puglia”.
“Basti pensare che, dal 2020 ad oggi, sul comparto olivicolo pugliese sono ‘piovuti’ quasi 160 milioni di euro esplicitamente destinati al reimpianto di varietà resistenti, cifra a cui andrà aggiunta almeno una parte degli ulteriori fondi previsti dal cosiddetto ‘DL Agricoltura’”, prosegue Guerra. E i dati di spesa sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola sono “a dir poco sconfortanti”, visto che dati alla mano a settembre 2024 risultano 55 milioni di euro impegnati, 16 milioni di euro erogati come anticipazioni e appena 6 milioni di euro con liquidazioni a saldo, a fronte di oltre novemila domande regolarmente presentate, per un totale di oltre 220 milioni di euro”.
“Un ragionamento analogo si può fare – prosegue – purtroppo, per tutta la partita delle attività di riconversione produttiva, per la quale, tra fondi nazionali e cofinanziamento regionale, contiamo oltre 55 milioni di euro, dei quali non esistono dati certi in termini di spesa che tengano conto delle superfici interessate dalla riconversione e degli importi complessivi, senza contare le possibili sovrapposizioni e il rischio di doppio finanziamento, come esplicitamente previsto dal PSR”, continua il direttore della Copagri Puglia.
“L’unico dato certo è quello concernente i 120 milioni di euro relativi alle indennità compensative per il quadriennio 2016-19, regolarmente erogate”, precisa Guerra, facendo però notare che “anche questa cifra è viziata da una grave mancanza di trasparenza e non è dato sapere se le aziende che ne hanno beneficiato hanno ottemperato agli obblighi di reimpianto previsti dall’istanza per ottenere i fondi compensativi”.